La musa di Dalì racconta cosa vuol dire essere sé stessa in 50 anni di carriera
Una vita avvolta nel mistero. Non si sa quando è nata, da chi e dove. L’unica cosa certa di Amanda Lear è la sua intelligenza, la capacità di restare nel mondo dello spettacolo superando mode e cliché. A partire dal suo nome che per assonanza dovrebbe dare il fonema Amant de Dalì e, leggenda vuole, fosse stato creato proprio dal pittore catalano. Per arrivare ad essere la musa dei Baustelle in un singolo del 2017. “I Wanna be, Amanda Lear” cantava il gruppo toscano, e Amanda Intervistata da Liberi Tutti, inserto del Corriere della sera, racconta cosa vuol dire essere sé stessa in 50 anni di carriera.
La soluzione? Sparire. Sparire e poi tornare. In un’altra veste. Sei sempre tu, ma fai tutt’altro. In questi giorni presento il nuovo Gli Incredibili 2 Il sequel del film del 2004: quando allora sentirono la mia voce nel doppiaggio nessuno mi riconobbe.
La Moda, l’arte, la musica, lo show business a tutto tondo. Da Icona Gay a Playboy, 27 milioni di dischi venduti. Mentori come Dalì o David Bowie al quale, dice nell’intervista, ha: “Insegnato l’Espressionismo tedesco in cambio di consigli e fiducia nel canto. Mentre il suo mentore artistico le diceva di smettere con la pittura, perché non c’erano mai state nella storia “Pittrici donna grandi come Velazquez”
Io rispondevo che a quei tempi eravamo in cucina, non ci lasciavano dipingere. Gli citavo Frida Kahlo, Suzanne Valadon. Grandi artiste. Dalì alla fine mi dà una tela e dei colori mi dice: “Fammi Vedere”. Io dipingo, lui guarda. A quadro finito mi dice: “Non devi mai finire un quadro, mai, così la gente pensa che poteva essere un capolavoro
Quel quadro poi lo comprò la moglie di Dalì. Dalla moda era arrivata all’arte. Dalle serate in discoteca muovendosi in maniera impeccabile, “presi lezioni di ballo su suggerimento di David Bowie”, ad oggi, alle dinamiche del femminismo ai tempi del #metoo, racconta che ci hanno provato anche con lei quando era ragazzina. Poi con la sua solita ironia affronta anche la questione Argento.
Quanto è stata eliminata per lo scandalo del ragazzino, mi sono proposta a X Factor. Ho detto: state tranquilli che io non pago minorenni, non mi interessano e tra l’altro dargli 350mila euro come ha fatto Asia sarebbe una follia. Al massimo 50
Non l’hanno presa. Poco male, dice, lei la tv la detesta. Troppo volgare, inutile. L’ha fatta e continua a farla Amanda Lear, perché per fare 50 anni di carriera bisogna trasformarsi, sparire e tornare. Cosa che a lei riesce benissimo.
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