Sir Patrick Stewart fu scelto per la parte del Capitano Jean-Luc Picard nella serie televisiva Star Trek: The Next Generation (TNG). La serie cominciò nel 1987 e si concluse nel 1994. Creata da Gene Roddenberry, Star Trek TNG racconta le avventure della nave spaziale Enterprise-D nel cercare e scoprire nuove forme di vite nella nostra galassia.
Stewart, che proviene da una passato teatrale (come Shakespeare), portò nel mondo fantascientifico di Star Trek dei temi umanistici come la diplomazia, l’etica, la filosofia, e la natura umana. Questo portò ad un Star Trek più reale, più vicino al nostro futuro e naturalmente più vicino alla nostra quotidianità. Il successo è stato dimostrato dalla media di quasi 20 milioni di spettatori.
Stewart fece un audizione dopo essere stato notato in un teatro Shakespeariano e fu immediatamente selezionato per il ruolo. I media lo criticarono per la sua calvizia ed in una intervista, Gene Roddenberry, il creatore di Star Trek, rivelò che non era un problema perchè “alla società matura del XXIV secolo non sarebbe interessato”. Quello fu un primo passo nel dimostrare che la serie non sarebbe stata solo “battaglie ed effetti speciali” ma una saga epica davvero profonda ed intellettuale.
Star Trek TNG fu un successo talmente grande da portare alla creazione di ben quattro film sull’Enterprise di Picard: Star Trek Generazioni, Primo Contatto, L’Insurrezione e La Nemesi. La nuova serie, ancora senza titolo, sembra che racconterà le vicende di Picard seguenti alla serie TNG.
“Sarò sempre molto fiero di aver fatto parte di Star Trek: The Next Generation, ma quando abbiamo finito l’ultimo film nella primavera del 2002, ero davvero convinto che il mio tempo con Star Trek fosse giunto al suo termine naturale. È quindi una sorpresa deliziosa ed inaspettata di ritrovarmi eccitato ed invigorito nel ritornare a Jean-Luc Picard e di esplorare con lui nuove dimensioni. Non vedo l’ora di cercare una nuova vita per lui quando pensavo che quella vita fosse finita” ha raccontato Patrick Stewart ai media sul suo canale Twitter.
Tiziano Bernard, Ilgiornale.it