Terzo al box office, il film del regista italiano mette d’accordo anche i critici
In America, si sono meravigliati: «Sicario: Day of the Soldado outperformed expectations», ovvero, ha superato le aspettative.E il merito dell’ottimo debutto del sequel di Sicario è di un regista italiano, Stefano Sollima, al quale la Sony ha affidato il non semplice compito di girare il seguito di una pellicola che, nel 2015 (per mano di Denis Villeneuve) aveva conquistato pubblico e critica, grazie anche a una delle migliori scene di apertura di sempre. Ebbene, Sollima ha sedotto gli spettatori americani, che hanno apprezzato, proiettando il suo film al terzo posto del botteghino del fine settimana, con una entrata stimata di 19 milioni di dollari. Considerando anche gli 8,4 milioni provenienti dai mercati esteri, tra i quali, tanto per cambiare, non c’è l’Italia visto che da noi lo vedremo solo il prossimo 18 ottobre (con gli inevitabili rischi dei siti pirata), il totale sale a 27,4; ovvero, in pochi giorni, sono stati quasi coperti i 35 milioni sborsati per produrlo. E siccome le cifre non smentiscono mai, va aggiunto che il precedente Sicario aveva aperto, negli Usa, con «appena» 12 milioni di dollari. Insomma, già che un regista italiano giri un film così importante negli Usa è una notizia, ma che poi venga premiato al box office in maniera talmente soddisfacente è una doppia medaglia per un autore che ha imparato il mestiere sui set dell’indimenticabile padre Sergio, famoso non solo per i suoi spaghetti western «politicizzati», ma, in particolare, per il Sandokan televisivo che, ad inizio 1976, aveva fatto sognare una generazione intera. E Stefano il mestiere lo ha imparato davvero bene come dimostrano i successi delle serie TV Romanzo Criminale e Gomorra, o il film Suburra. Il nuovo Sicario, ribattezzato Day of the Soldado, vede ancora protagonisti Josh Brolin, nel ruolo dell’agente Cia Matt Graver e Benicio del Toro, ancora nei panni di Alejandro Gillick, mentre rispetto al primo episodio non ci sarà Emily Blunt perché, come ha spiegato lo stesso Sollima «il suo ruolo era una sorta di guida morale per il pubblico e in Soldado non ne abbiamo alcuna». La pellicola parte da un attentato in un negozio di alimentari di Kansas City. I cartelli della droga messicani sono sospettati di trasportare terroristi islamici e la Cia provoca volutamente una guerra tra di loro, affidando la missione a Graver. E la critica Usa? Sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes è al 62%. Promosso su tutti i fronti.
Maurizio Acerbi, ilgiornale.it