Achille Lauro, tra sambatrap e glam guardo futuro

Achille Lauro, tra sambatrap e glam guardo futuro

Esce Pour L’amour, ‘Concepito come nei ’70, chiusi in villone’

Tra modelli glam e la fuga dalle mode trap, Achille Lauro guarda al futuro in ‘Pour l’amour‘, nuovo album dell’artista romano in uscita il 22 giugno. Non un semplice seguito del precedente lavoro ‘Ragazzi madre’, come ha spiegato Lauro De Marinis a Milano, dove ha presentato il disco con l’inseparabile Boss Doms: “Lo abbiamo concepito diversamente, non tutto in studio, ma come si faceva negli anni ’70. Abbiamo preso un villone e ci siamo chiusi lì per due mesi con tre studi, 15 persone, 10 kg di marijuana, e almeno 150 persone sono passate di lì: ne sono uscite canzoni sufficienti per tre dischi, questo è il primo della trilogia”.Questo primo capitolo ha per filo conduttore l’amore, come traspare dal titolo che Lauro ha tatuato sul volto: un amore che è dipendenza e viaggio nell’apertura samba-elettronica ‘Angelo blu’ con Cosmo, amaro nella danzereccia ‘Mamacita’, tormentato nella chiosa pianistica ‘Penelope’. In mezzo, tra metafore ardite, rime tronche e nomi di brand usati a mo’ di mantra, Lauro parla di droga in ‘Burro e marmellata’ o elogia le differenze in ‘Non sei come me’. Significativo il contrasto delirante tra ricchezza e miseria di ‘Bvlgari’, che l’artista canta giocando in modo ambiguo tra voce maschile e femminile: “Racconta un mondo sfarzoso come un’illusione, un sogno ispirato ai Casamonica, con paillettes e rose lanciate da un elicottero. Non ho scelto i soliti esempi di gangster perché il gangsta rap mi imbarazza, e poi siamo romani – spiega, intervenendo sulle polemiche per le parole di Salvini sui rom – Il razzismo comunque è una stronzata, per noi viene prima di tutto il rispetto delle diversità e della libertà, ma separiamo l’arte dalla politica”.Nelle produzioni di Boss Doms, tra techno e afrotrap, fino al funk carioca e la salsa confluite nell’etichetta ‘sambatrap’, l’obiettivo è creare “una musica che non esiste”, non priva di divertissement come l’interpolazione di ‘Maria Maria’ di Santana in ‘Purple rain’ con Gemitaiz. Il rapper romano è ospite anche della rilettura ‘Thoiry rmx’ con Quentin40 e Puritano, alcuni dei molti featuring come Gow Tribe, o Clementino e Rocco Hunt nell’ultimo singolo ‘Ammò’. Le ispirazioni avulse dalle mode rivelano anche un legame speciale con il passato, evidente fin dalla copertina che cita Bowie e ‘Velvet Goldmine’: “Andando nella villa non ci siamo recati in un luogo ma in un tempo, il 1969. Per noi la vera musica è più nel vecchio che nel nuovo. Ci stiamo spostando da un sound suonato con il computer a strumenti veri, e stiamo lavorando a un live con una band e uno show che sarà qualcosa di teatrale”.Una questione non solo sonora: “Siamo l’ultima generazione vissuta a metà tra il nuovo e il vecchio, non siamo nati con i cellulari in mano, ci citofonavamo, era un’altra epoca in cui ti beccavi in giro per strada e anche la solitudine faceva parte dell’arte”. Nel futuro di Achille Lauro anche un esordio alla regia: “Abbiamo quasi chiuso una trilogia di docu-musical da 60 minuti che andranno al cinema, ogni episodio sarà incentrato su una canzone centrale del disco ma con spezzoni che risalgono fino a 5 anni fa”.

Ansa

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