Giammaria , torno in prime time con i ladri d’arte

Giammaria , torno in prime time con i ladri d’arte

Petrolio su Rai1 il 6 e il 13 giugno con un’inchiesta tra Italia e Usa

Dobbiamo essere in gran parte grati ai carabinieri del Comando Tutela Patrimonio che hanno restituito al paese un cospicuo tesoro di reperti archeologici. Duilio Giammaria torna in prima serata su Rai1 con due puntate di ‘Petrolio’ – Ladri di Bellezza il 6 giugno e Eredi Unici il 13 – in un viaggio tra Italia e Stai Uniti, per dimostrare come “quello delle opere d’arte rappresenti il quarto mercato illecito del mondo. Un traffico frutto di scavi clandestini e veri e propri furti”. ‘Petrolio‘ ricostruisce per la prima volta in maniera completa, grazie a un’inchiesta durata più di un anno, il sistema di contatti, rapporti, scambi di denaro di una rete internazionale che fa girare questo mercato clandestino.”Abbiamo vissuto per giorni con i carabinieri che si occupano della tutela del patrimonio culturale” spiega il giornalista e conduttore Rai. “Era noto – racconta nel corso della presentazione a Viale Mazzini – che il mercato dell’arte usava dei canali informali, quello che non si sapeva è che esistesse una rete di furti su commissione così remunerativa. Abbiamo analizzato questo fenomeno, come i grandi musei americani siano diventati strumenti di questa logica commerciale riferita all’arte. Tutto è cominciato dal vaso di Eufronio, acquistato nel 1971 dal Metropolitan, che costò all’epoca 1 milione e creò un incentivo perché migliaia di tombaroli si mettessero all’opera. Lo stesso è successo con la Venere di Morgantina acquistata dal Getty per 16 milioni di dollari”. Il direttore dell’ammiraglia Rai Angelo Teodoli fa notare: “Questi speciali di Petrolio sono un’altra parte dell’impegno che Rai1 ha riguardo alla cultura, all’arte e al patrimonio artistico italiano in generale”.Il generale Fabrizio Parrulli illustra i tre reperti archeologici presenti in sala: sono stati rinvenuti negli Stati Uniti e in Svizzera, facevano parte del traffico di oggetti d’arte frutto di scavi clandestini. Si tratta di due vasi e un piatto: la Situla apula a figure rosse IV sec. a.C., attribuibile al pittore di Dublino, recuperata dal mercato antiquario americano nel 2015; una Kylix attica a figure rosse del primo terzo del V sec. a.C., con “Dioniso, atleti in gara, Menadi e Sileni danzanti”, recuperata nel 2018 dal mercato antiquario svizzero; La terza è un cratere attico a campana a figure rosse dell’ultimo quarto del V sec., a.C, restituito da un collezionista americano privato. Attraverso fonti esclusive di magistrati italiani e statunitensi, dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, dell’FBI, dell’Homeland Security, grazie a interviste a esperti e archeologi, Petrolio documenta i legami degli ultimi cinquant’anni tra organizzazioni criminali, collezionisti, case d’aste e mercanti sino ad alcune tra le più importanti istituzioni culturali e museali”. Un documento rivela l’organigramma che lega semplici tombaroli e la mafia siciliana e che giunge, attraverso una serie di passaggi tra esperti, curatori, collezionisti, case d’aste e mercanti, fino ai vertici di prestigiosi musei. Duilio Giammaria ha seguito le tracce del traffico internazionale fino in America, da New York a Los Angeles, dove si giocano le carte del più grande mercato d’arte mondiale. I grandi patrimoni, da quello del petroliere Jean Paul Getty al leader della finanza internazionale Michael Steiner, usano l’archeologia e l’arte per darsi lustro.Petrolio intervista il generale Parrulli del comando del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, ma anche l’ex colonnello dei marines Matthew Bogdanos, che dopo il saccheggio del museo di Baghdad nel 2003 ha gestito il recupero di molti reperti rubati dall’Iraq. Oggi Bogdanos, giudice distrettuale di New York, continua a sequestrare capolavori rubati nelle case dei collezionisti e nelle sale dei musei. La lotta all’Isis, la nuova piovra internazionale che saccheggia i giacimenti di arte nel mondo, si svolge anche combattendo il traffico internazionale di opere d’arte. Migliaia gli oggetti illecitamente venduti da due grandi trafficanti italiani: Giacomo Medici, specializzato nel commercio clandestino di reperti etruschi e Gianfranco Becchina referente dei tombaroli siciliani. Un mercato che continua ancora oggi ad alimentare il traffico internazionale. Tante le domande: tra queste, il Getty Museum restituirà il prezioso bronzo l’Atleta di Fano attribuito allo scultore greco Lisippo?

Nicoletta Tamberlich, Ansa

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