L’attore, premio Oscar per il ruolo da protagonista nel film di Clint Eastwood ‘Million Dollar Baby’,secondo le sue accusatrici è stato protagonista di commenti e atteggiamenti inappropriati su più di un set. L’attore si scusa: “Chi mi conosce sa che non era mia intenzione offendere, chiedo scusa a chi si è sentito tale”
Nuove rivelazioni shock scuotono il mondo dello spettacolo negli Stati Uniti. Otto donne infatti accusano il premio Oscar Morgan Freeman, 80 anni, una delle personalità più influenti della comunità afroamericana, di molestie sessuali.Lo riporta l’emittente televisiva statunitense CNN che riporta i racconti delle presunte vittime e dei “comportamenti inopportuni” tenuti in più occasioni da Freeman. Tra le persone che hanno denunciato gli abusi una giovane assistente alla produzione che, nell’estate del 2015, stava lavorando al film Insospettabili sospetti nel cui cast, oltre a Freeman, figuravano Michael Caine e Alan Arkin: “Fece commenti sui nostri fisici… sapevamo che se ci fosse passato accanto… non dovevamo indossare alcun top che potesse mostrare il seno, nulla che mostrasse i nostri fondoschiena, intendo dire che non dovevamo portare abiti attillati”, ha spiegato la donna. “Tentò di alzarmi la gonna domandandomi che tipo di biancheria intima indossassi e se io mi allontanavo, lui ci provava di nuovo. Alan Arkin gli disse di smettere, Morgan andò fuori di testa e non seppe più cosa dire”.Le molestie, a quanto pare, non si limitarono però a quel caso: secondo altre fonti che si sono rivolte alla CNN, l’attore di – tra i tantissimi lungometraggi – Seven, Batman Begins e Invictus, molestò anche una donna che nel 2012 lavorava per la produzione di Now You See Me, approcciata in svariate occasioni con commenti fuori luogo sul proprio corpo. Il totale delle donne che hanno fatto le rivelazioni alla CNN è 16, otto delle quali hanno parlato di molestie e altre otto hanno affermato di essere state testimoni di comportamenti sgradevoli da parte dell’attore.L’attore ha fatto sapere tramite un comunicato che “chi mi conosce o ha lavorato con me sa che non sono una persona che intenzionalmente offenderebbe o farebbe qualcosa per far sentire un altro a disagio. Chiedo scusa a colore che si sono sentiti offesi o mancati di rispetto, non erano le mie intenzioni”.
repubblica.it