Go Tv, a marzo la raccolta aumenta del 33,5%

Go Tv, a marzo la raccolta aumenta del 33,5%

Vola la raccolta pubblicitaria della Go Tv a marzo. Secondo l’Osservatorio Fcp-Assogotv (Fcp-Federazione concessionarie pubblicità) il fatturato è stato pari 1.745.000 euro, in crescita del 33,5% rispetto al corrispettivo mese del 2017. I dati evidenziano inoltre per il periodo gennaio-marzo 2018 un fatturato totale di 4.202.000 euro, pari a un +33,2% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.

«Marzo è il secondo mese consecutivo con una crescita superiore al 30%; si conferma così la straordinaria accelerazione del trend di incremento di fatturato della Go Tv negli ultimi 12 mesi, che spicca per la sua grande vivacità in un mercato pubblicitario sostanzialmente stabile», ha commentato il presidente di Fcp-Assogotv Angelo Sajeva. «Ben il 30% dei clienti di marzo sono nuovi su questo media, appartenenti prioritariamente ai settori del tempo libero, distribuzione e cura persona; per la prima volta la Go Tv viene scelta anche dai brand dell’e-commerce e dell’intrattenimento nativi digitali a conferma della capacità del mezzo di stimolare la search, ma anche gli acquisti e i consumi online. La crescita della Go Tv è anche supportata dagli investimenti fatti dagli editori per pianificazioni con tutte le tecnologie digitali, che oggi permettono a clienti e centri media di pianificare con la massima flessibilità in reservation e in programmatic. A ciò si aggiunge la positiva esperienza fatta da diversi clienti che hanno utilizzato con risultato la Go Tv in estate, come key media per pianificazioni concentrate per la massima redemption nei mesi estivi e/o per rafforzare alcune aree o per accelerare la call to action nel periodo di massima motivazione (tipicamente brand del tempo libero, bevande, prodotti cura persona). Siamo fiduciosi di poter consolidare nei prossimi mesi questo trend in quanto, complice la bella stagione, aumenta il tempo trascorso fuori casa e quindi l’opportunità di integrare le campagne televisive in particolare sui target dei millennials e delle responsabili d’acquisto evolute e che lavorano; ma non solo, anche sui target degli adulti/giovani adulti in un anno in cui i Mondiali di calcio saranno senza l’Italia ».

Italia Oggi

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