Ultime dalla tv svizzera. I giovani snobbano la televisione del servizio pubblico

Ultime dalla tv svizzera. I giovani snobbano la televisione del servizio pubblico

Gli under 35 sono distanti delle proposte televisive del servizio pubblico. In Svizzera è così stando a quanto emerge da uno studio della SRG, la Società svizzera di radiotelevisione (SRG SSR idée suisse) proposto in collaborazione con i politologi Lucas Leemann e Fabio Wasserfallen, a cui hanno preso parte oltre 20mila persone.

Il sito Ticinonline scrive: nelle abitudini radiotelevisive si riscontrano differenze significative a seconda della fascia d’età. Sono soprattutto gli over 65, infatti, coloro che dicono di usufruire quotidianamente delle proposte SSR (66%). La percentuale scende invece al 27% per i giovani tra i 18 e i 34 anni. In quest’ultima fascia d’età una persona su tre segue i canali SSR più volte alla settimana, mentre una su cinque meno di una volta alla settimana. Il 12% ne usufruisce inoltre meno di una volta al mese. E l’8% dichiara di non seguirli del tutto (tra gli over 65 si tratta del 3%).

Netflix piuttosto che la RSI – Ma per quale motivo i giovani usufruiscono meno dell’offerta SSR? Di certo non per mancanza di soddisfazione, in quanto il sondaggio mostra che per gli under 35 il grado di soddisfazione è analogo a quello che si rileva tra le persone più anziane. Tra tutti i partecipanti, una maggioranza relativa del 43% dichiara inoltre di essere soddisfatta dell’offerta SSR.

Lo dice anche Andreas Fahr, professore al Dipartimento di scienze della comunicazione e dei media dell’Università di Friborgo: «L’importante differenza nel consumo del media non ha nulla a che fare con una diversa valutazione della qualità. I giovani non hanno una considerazione peggiore dell’offerta SSR rispetto alle persone più anziane». E il professore aggiunge: «Osserviamo che si resta fedeli al media con cui si è cresciuti». Per gli ultracinquantenni si tratta piuttosto del mezzo televisivo classico. I giovani sono invece cresciuti con diverse offerte multimediali, utilizzando app o guardando le serie su Netflix.

«C’è sempre stato un rapporto negativo tra l’età e il consumo di media tradizionali» ci dice Daniel Steiner, portavoce SSR. Insomma, più è giovane un gruppo di persone, più è sporadico l’utilizzo di radio e televisione. Inoltre, per una parte significativa dei giovani in primo piano c’è l’intrattenimento: «Vengono preferite le emittenti private che si concentrano su questo settore» afferma Steiner. L’informazione assume invece importanza soltanto con il passare degli anni.

Un format più sfacciato – Cosa può dunque fare la SSR per (ri)conquistare il pubblico giovane? Sperare che con il passare degli anni cambino le loro abitudini a favore della SSR non è un’opzione, secondo Fahr, che raccomanda l’introduzione di proposte più innovative: «Alla SSR converrebbe puntare su format più audaci, sfacciati e vivaci». L’esperto ritiene che la SSR debba trovare una strada per risvegliare l’interesse delle generazioni più giovani, senza perdere tuttavia credibilità. Ma non semplicemente prevedendo una propria presenza su Facebook o Snapchat. «I contenuti devono essere adattati di conseguenza».

La SSR è consapevole di doversi impegnare nei confronti del pubblico più giovane. «La SSR persegue l’obiettivo di offrire ai giovani proposte specifiche e variegate» dice il portavoce Steiner. Soltanto per le emittenti di lingua tedesca, dall’autunno 2016 sono stati sviluppati quindici nuovi formati esplicitamente indirizzati agli under 35.

Primaonline.it

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