«Penso che in Italia ci siano le condizioni per continuare a offrire ai nostri abbonati la Serie A. Un monopolio pay satellitare sarebbe dannoso per tutti, squadre e telespettatori. Parteciperemo all’asta con razionalità. Ma non ridurremo certo gli investimenti sui contenuti soprattutto italiani, dal cinema alle serie fino al grande intrattenimento».
Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset, ribadisce in un’intervista al Corriere della Sera l’intenzione del gruppo di Cologno di partecipare all’asta sui diritti tv della Serie A, ma come più volte sottolineato di recente, con un approccio razionale e senza fare investimenti folli.
Su Premium giudizio positivo
Secondo il numero uno di Mediaset, nonostante il rosso di bilancio accumulato nel tempo, anche alla luce degli importanti investimenti effettuati, come quello sulla Champions League 2015-2018, Premium è servita comunque ad ottenere un importante risultato per il biscione: stoppare la crescita di Rupert Murdoch sul mercato italiano.
«La missione difensiva di Premium è riuscita in pieno», spiega Pier Silvio Berlusconi, «gli abbonamenti alla pay satellitare sono inchiodati da anni. Detto questo, la pay tv classica con decine di canali è un sistema destinato a essere in difficoltà. L’offerta on demand degli over the top, il modello “vedi tutto a prezzi scontati” alla Netflix e Amazon, a lungo andare la schiaccerà. Certo, la pay tv potrebbe vivere di eventi sportivi in diretta, ma la concorrenza delle compagnie telefoniche rende il costo degli eventi sportivi esorbitante e quindi in perdita per chi li trasmette. Mentre la tv generalista è ben viva in ogni Paese».
L’offerta sui diritti tv di Russia 2018
E proprio attraverso la tv generalista in chiaro, Mediaset punta a mettere le mani sui diritti tv dei prossimi Mondiali di calcio di Russia 2018.
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