Sarà la voce recitante di Fabrizio Gifuni – noto al grande pubblico teatrale e cinematografico – a narrare Morte di Borromini di Salvatore Sciarrino nel concerto che segna il debutto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai al Teatro alla Scala di Milano. L’appuntamento è per lunedì 13 novembre alle ore 20, in diretta su Radio3. Il concerto sarà trasmesso da Rai Cultura in differita su Rai5 giovedì 23 novembre alle 21.15. La 26esima edizione del Festival «Milano Musica» è un omaggio al grande compositore palermitano Salvatore Sciarrino, che nel 2017 compie settant’anni.
OMAGGIO A SCIARRINO
«Nel mondo poetico sciarriniano – scrive Gianluigi Mattietti nelle note di sala del concerto – gli eroi non sono i condottieri e gli uomini di guerra, ma soprattutto figure mitologiche e artisti. Alle ultime ore di vita di Francesco Borromini, Sciarrino ha dedicato un lavoro per orchestra e lettore, diretto per la prima volta da Riccardo Muti alla Scala il 20 ottobre 1988. Morte di Borromini si basa su un testo del 1667, dettato dal celebre architetto al medico che lo vegliò durante la sua agonia: resoconto lucidissimo di una notte tormentata, nella quale Borromini avrebbe voluto scrivere il suo testamento, ma poi per il rifiuto di un suo servitore a portargli un lume, decise di suicidarsi facendosi cadere sulla propria spada. Sciarrino ha voluto celebrare l’artista solitario e visionario, depresso e intransigente, ossessionato dalle linee curve, descrivendo in suoni una dimensione tutta mentale, ma non in una forma narrativa, semmai cercando di cogliere le impressioni della notte, della follia (temi a lui sempre cari)».
MEISTER SUL PODIO
Il concerto è diretto da Cornelius Meister, già sul podio della nel 2015 per la prima mondiale di CO2 di Giorgio Battistelli, in occasione dell’Expo. Direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna, Meister ha debuttato a soli 21 anni all’Opera di Amburgo. In apertura Meister propone l’Ouverture dall’Egmont di Ludwig van Beethoven, le musiche di scena tratte dalla tragedia di Goethe e ispirate alla storia del paladino della libertà fiamminga contro l’oppressione spagnola, decapitato nel 1567 per ordine di Filippo II, lo “sgraziato genitor” del Don Carlo verdiano.
Dopo Morte di Borromini di Sciarrino, il programma si chiude con la Sinfonia n. 4 in re minore op. 120 di Robert Schumann, composta nel 1841, anno fecondo per il compositore tedesco in cui videro la luce anche la Sinfonia n. 1, l’Ouverture, Scherzo e Finale e la Fantasia per pianoforte e orchestra.
Guido Novaria, La Stampa