Peter Morgan, autore della miniserie tv sulla Casa Reale: «Le scene di Filippo che tradisce Elisabetta? Pensavo lo sapessero tutti»
«La famiglia reale? E’ come un virus che muta e sopravvive». Repubblicano, figlio – tiene a precisare in tempi di Brexit – di «due profughi», Peter Morgan è lo scrittore che ha portato i Windsor al cinema, in tv e a teatro: è lo sceneggiatore del film La regina, con Helen Mirren, della pièce The Audience, sugli incontri tra Elisabetta e i suoi primi ministri, nonché The Crown, la seguitissima serie di Netflix. E’ forse sorprendente, allora, che consideri la sovrana «una donna di intelligenza modesta» che avrebbe preferito occuparsi di cani e cavalli a tempo pieno piuttosto che regnare e che veda il casato come una contraddizione, nonché un’istituzione «che rasenta la pazzia».
L’imbarazzo del Paese
Le dichiarazioni, rilasciate al Sunday Times in occasione dell’arrivo della seconda serie di The Crown l’8 dicembre, si inseguono da giorni sulla stampa del Regno Unito, dove vengono riportate con un filo di sgomento e imbarazzo, perché la regina è pur sempre la regina, simbolo di fedeltà e rispetto alla corona e al paese, non solo la protagonista di una miniserie che ha avuto successo in tutto il mondo. Morgan non si pente. Crede che sia proprio l’approccio «pragmatico e irriverente» ad avergli permesso di creare personaggi che, il bilico tra realtà e fiction, sono riusciti a catturare la simpatia del pubblico. Lui, sostiene, è in grado di guardare la monarchia «dall’esterno», a differenza di tanti biografi reali, spesso «eccessivamente ingessati, deferenti e poco avventurosi». «C’è spazio – sottolinea – di immaginare e essere creativi sulla base dei fatti che conosciamo».
Tradimenti reali
A proposito di fatti, la seconda serie di The Crown inizia con il progressivo allontanamento tra Elisabetta e Filippo, nonché l’amore tra il duca di Edimburgo e una ballerina. «Credevo the tutti sapessero che Filippo ha avuto una storia», si difende Morgan. «La protagonista non è mai stata identificata e non lo farò neanch’io. Ho fatto del mio meglio per attenermi ai fatti che conosciamo». Tradita, incinta e affaticata dal lavoro, Elisabetta ha, nella nuova serie, diverse crisi da gestire: Suez, un marito fedifrago e indiscreto che a una giornalista rivela che la debolezza delle sorelle per l’ideologia nazista e i problemi mentali della madre, e la sorella Margaret, una donna alla ricerca di emozioni forti che si sfoga rompendo gli schemi. La parte di Elisabetta è interpretata ancora una volta da Claire Foy, ma la terza e quarta serie vedranno protagonisti diversi, più anziani. Sono sei le serie in programma, il che significa che The Crown potrebbe andare avanti sino al 2025.
Paola De Carolis, Corriere della Sera