Il cuoco, che gestiva il celebre ristorante Benedetto Girelli (di Barghe, in provincia di Brescia), protestava per un servizio apparso sul settimanale Di Tutto. Per il giornalista sono venti i processi superati: ultimi la Cantinella di Giorgio Rosolino ed i 25 milioni di dollari di danni chiesti dalla McDonald Italia
Ennesima assoluzione per Edoardo Raspelli, giornalista,”cronista della gastronomia” e conduttore televisivo: lo chef trentino Walter Valerio ,che per qualche tempo aveva gestito il celebre ristorante Benedetto Girelli (di Barghe, in provincia di Brescia) lo aveva querelato per diffamazione per le presunte critiche negative ricevute da Edoardo Raspelli ma il tribunale civile di Milano ha assolto il giornalista ed ha condannato Walter Valerio alla rifusione delle spese processuali: “7.254 euro per compensi, oltre al rimborso forfetario delle spese generali nella misura del 15 %, IVA e CPA come per legge”. Tutto iniziò il 7 maggio del 2009 quando, in un’inchiesta sul giornalismo enogastronomico ,a Canale 5 per “Striscia la Notizia”, rispondendo ad una domanda di Max Laudadio, lo chef di Tione disse: “(Raspelli ? )…no, lui non è mai entrato nel mio ristorante… non ha mai assaggiato il cibo della mia cucina…”. Max Laudadio chiese conferma ” Quindi ha fatto l’articolo senza sapere che cosa scrivere perché non aveva mai assaggiato il cibo?”. E Walter Valerio rispose:”Certo…”.
La cosa portò ad una querela per diffamazione di Edoardo Raspelli che davanti alla settima sezione penale del Tribunale ordinario di Milano, presentò il positivo articolo da lui scritto e la ricevuta fiscale di 70 euro da lui pagata il 14 dicembre 2006. Tra l’altro egli ricordò anche come quel giorno, al ristorante Benedetto Girelli di Barghe (Brescia) fossero presenti sia gli storici gestori del locale, la moglie e la figlia, nonchè lo stesso chef e socio, appunto, Walter Valerio…
In tribunale però lo chef disse che le sue critiche non si riferivano a
quell’articolo, bensì ad un altro, dell’anno successivo, quando del ristorante Benedetto Girelli prese l’intera gestione e la totale responsabilità della cucina… Il tribunale quindi assolse Walter Valerio perchè, forse, con le sue parole non voleva offendere Edoardo Raspelli: “alla domanda se l’imputato Walter Valerio abbia correttamente esercitato il diritto di critica…si ritiene di dover fornire una risposta dubitativamente positiva , nel senso di stimare non raggiunta, oltre ogni ragionevole dubbio, la volontà diffamatoria”.
Il 21 maggio 2009 Edoardo Raspelli in un’intervista al settimanale Di Tutto, oggi diretto da Luca Arnaù, spiegò le motivazioni della sua querela e il periodico le pubblicò sotto il titolo “Ecco perché ho querelato lo chef che mi ha diffamato”.
Walter Valerio aspettò quindi sei anni ed il 17 febbraio 2015 decise di querelare Edoardo Raspelli per diffamazione. Difeso dall’avvocato Andrea Antonio Cavallo del Foro di Milano, il giornalista è stato ora assolto dal Tribunale ordinario di Milano,Prima Civile, nella persona del giudice Nicola Di Plotti.
Nella sentenza il magistrato, dopo aver fatto notare che era anche ampiamente passato il periodo della prescrizione, entra nel merito: “…l’affermazione è priva di qualunque capacità lesiva nei confronti dell’ attore”(lo chef Walter Valerio) e lo condanna a:”7.254 euro per compensi, oltre al rimborso forfetario delle spese generali nella misura del 15%, IVA e CPA come per legge”.
Si tratta dell’ennesima assoluzione per Edoardo Raspelli da quando, nel 1975, su ordine di Cesare Lanza, direttore del Corriere d’Informazione, con i suoi “faccini neri” creò, per l’edizione del pomeriggio del Corriere della Sera, la vera critica gastronomica in italia che lo portò poi a fondare con Federico Umberto D’Amato la Guida ai Ristoranti dell’Espresso, da lui poi curata per le edizioni 1997-2001, quando la guida ideata da Carlo Caracciolo dava ancora voti negativi. Tra gli ultimi processi intentati contro Raspelli (e da cui è stato assolto “per aver correttamente esercitato il diritto-dovere di cronaca e di critica” ) ci fu la querela da parte del patron della celeberrima Cantinella di Napoli (di Giorgio Rosolino, zio del campione di nuoto Massimiliano Rosolino) e i 25 milioni di dollari di danni chiesti in un primo momento dalla McDonald Italia per alcune dichiarazioni di Raspelli sul celeberrimo fast food rilasciate al Quotidiano Nazionale (il dorso comune a Giorno,Resto del Carlino,La Nazione, oggi diretto da Andrea Cangini con la direzione editoriale di Bruno Vespa).