Parla il direttore Daniele Cesarano. Domenica parte su Canale 5 L’Isola di Pietro con Morandi
Spazio a nuovi generi. La lunghezza ideale? 50 minuti a puntata
Daniele Cesarano, il prossimo novembre, compirà il suo primo anno di direzione della fiction di Mediaset. Un business che negli ultimi tempi è stato un po’ un tasto dolente del Biscione, con ascolti mediamente bassi se paragonati a quelli della fiction Rai. Va anche sottolineato che la fiction Mediaset è rimasta stretta da una morsa difficile da contrastare: da un lato la Rai destina budget notevoli alla serialità, con 223 milioni di euro nel 2016 e 195 milioni nel 2017, mentre Mediaset negli ultimi esercizi vivacchia sotto i 100 milioni di euro all’anno; dall’altro è stata proprio la fiction Mediaset la più colpita dalla concorrenza delle serie di Sky, di Netflix, e dallo streaming in generale.
Cesarano ha scritto serie cult come Romanzo Criminale, Suburra per Netflix, e film come Acab, «anche se a tutti ho sempre detto che il lavoro di cui andavo più fiero era Distretto di polizia per Mediaset».
Su Canale 5 domenica 24 settembre partono le sei puntate de L’isola di Pietro, con un big come Gianni Morandi che torna alla fiction dopo vent’anni. Ma tutta l’infilata di serialità del Biscione di qui ai prossimi mesi (da Le tre rose di Eva a Rosy Abate, da Liberi sognatori a Ultimo e Immaturi la serie) non è ancora frutto del lavoro di Cesarano, tenuto conto dei lunghi tempi che intercorrono da quando una fiction viene pensata a quando viene finalmente trasmessa in tv.
«Innanzitutto, dobbiamo ricordare che tutti gli autori che ora fanno le serie più cool vengono da Mediaset», spiega Cesarano, «che è sempre stata un’avanguardia di innovazione linguistica sul fronte della fiction in Italia. Ora c’è stato un breve ciclo meno positivo degli altri, ma credo sia nelle cose. Avendo un pubblico più giovane, Mediaset ha sofferto molto più di Rai la concorrenza di Sky, di Netflix, di Amazon, dello streaming. Ma noi dobbiamo comunque produrre grande serialità per una televisione generalista in chiaro. Le nicchie se le possono permettere altri. Per noi i benchmark sono comunque le grandi serie che vanno in onda nel mondo sulle tv in chiaro».
Qual è la ricetta di Cesarano per risollevare la fiction Mediaset? «Stiamo lavorando molto alla ricerca e sviluppo, dove abbiamo un buon budget, per allargare l’offerta su nuovi generi (andando oltre Gabriel Garko e il poliziesco, tanto per intenderci, ndr) dei quali però non posso ancora parlare. Di sicuro il primo cambio che ho imposto è il taglio di ogni puntata sui 50 minuti: questo è il format di lunghezza ideale».
Claudio Plazzotta, Italia Oggi