Il cda di Ter: per i dati di ascolto serve il parere di un professore di statistica
Slitta ancora la pubblicazione delle audience
Un lunghissimo consiglio di amministrazione di Ter-Tavolo editori radio ha stabilito ieri che per la pubblicazione dei dati di ascolto delle emittenti servirà il parere di una autorevole parte terza, individuata in un esperto professore di statistica. Comunque è stata siglata una sorta di tregua tra editori della radio (Mediaset e Rai, più critici verso l’indagine, contro gli altri), poiché all’unanimità si è deliberato di procedere con la ricerca Ter.
Tempi e modalità del rilascio dei dati saranno però comunicati entro la fine di settembre, dopo un nuovo cda nel quale saranno condivisi i risultati della consulenza dell’esperto. Radio Mediaset, tuttavia, si mantiene irremovibile nella sua convinzione che i dati, così come sono, non possano essere pubblicati.
Quindi slitta ulteriormente la pubblicazione delle audience delle radio (in un primo tempo prevista a metà settembre), poiché, come già scritto da ItaliaOggi, il sistema radiofonico stesso non sembra fidarsi fino in fondo del lavoro dei ricercatori: ci sono due società, Ipsos e Gfk, incaricate della indagine telefonica Cati sugli ascolti nel quarto d’ora medio, giorno medio e sette giorni; poi, a fine maggio, è stata chiamata pure Doxa per una ricerca di base sugli ascolti 14-21 e 28 giorni; quindi è arrivata Replay, che deve fare una verifica tecnica sui risultati complessivi delle ricerche, e dare una sorta di nulla osta sulla credibilità, veridicità e quindi sulla possibilità di pubblicare i dati Ter. Ora serve pure il professore di statistica per un ulteriore controllo di verifica utile per avviare il tutto.
Alla fine di questo complesso meccanismo, il mercato degli investitori pubblicitari si augura di poter finalmente avere i dati di ascolto del primo semestre 2017, anche perché il mondo della radio, proprio per l’avvio della nuova ricerca Ter, non rilascia più numeri sulle proprie audience dal dicembre 2016, ovvero nove mesi fa.
Peraltro, senza l’indagine Ter e utilizzando solo la precedente indagine Radiomonitor di Eurisko, il comparto radiofonico si stava sviluppando benissimo ed era stato premiato dalla pubblicità: secondo i dati comunicati da Fcp-Assoradio, il settore ha infatti chiuso il primo semestre 2017 con una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2016, e con un ottimo trimestre aprile-giugno, addirittura a +9,3% sull’analogo intervallo 2016. Qualcuno, allora, potrebbe chiedersi se era proprio indispensabile la nascita di Ter, o se invece non fosse stato meglio lasciare la ricerca sugli ascolti completamente in mano a una società terza e indipendente.
Gli azionisti di Ter-Tavolo editori radio srl, va ricordato, sono: Radio Mediaset +Rti al 16%, Rai al 15,8%, Aeranti-Corallo 15% così come Frt, e poi Elemedia (le radio Gedi-Espresso) al 12,5%, Rtl 102,5 al 7,3%, Rds al 5,7%, Radio Italia al 5,5%, Il Sole-24 Ore al 3,6%, così come Kiss Kiss. La società è presieduta da Nicola Sinisi.
Claudio Plazzotta, Italia Oggi