Masseria Sciarra è l’antidoto alla fiction presuntuosa

Masseria Sciarra è l’antidoto alla fiction presuntuosa

(Tiziano Rapanà) Le pay tv statunitensi, e da qualche anno anche Sky in Italia, producono delle serie tv permeate da una fastidiosa natura snob, che vorrebbe apparire “d’autore”. Ma è soltanto presunzione. O meglio: è un vero e proprio autolesionismo creativo, che si mostra sordo alle giuste volontà di svago espresse dalla platea generalista. Fortuna che esiste chi, in maniera ferrea, resiste a questa brutta convenzionalità creativa imperante (imposta e dominata per lo più da Netflix, ormai votato all’imitazione del modello Hbo) tesa a mortificare l’intrattenimento popolare. Mi riferisco a Masseria Sciarra, programma in onda tutti i giorni su Alice tv (canale 221 del DTT). Si tratta di un mix televisivo di sit-com canonica e videoricetta, che rimanda alle atmosfere preminenti negli storici film di Franco e Ciccio. E’ un bel prodotto fieramente retrò, capace di produrre un’ottima informazione culinaria sicula condita da un genuino divertimento, costruito generosamente da Santo Pennisi e Lucia Sardo. Non è certamente un capolavoro (la mescolanza tra ricetta e comicità non sempre funziona), però è la miglior resistenza ipotizzabile a questo presente capace di realizzare soltanto dei prodotti terribilmente noiosi.

P.S. Scrivetemi, qualora lo desideriate, a tizianodecoder2@gmail.com

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