Anteprima nei cinema Imax per la nuova serie tv con il team di eroi creati da Stan Lee e Jack Kirby nel ’65 guidati dal sovrano Freccia Nera e dalla regina Medusa
“Quando mi danno del Creatore o del Dio dell’Universo, io rispondo: non sono nessuno dei due, ma grazie”. Tenere una distanza di sicurezza da Lost, Buffy e Agents of S.H.I.E.L.D. – alcuni dei suoi piccoli grandi cult – è solo una delle sfumature di Jeph Loeb, responsabile della divisione Marvel Television, produttore esecutivo e fumettista (lo chiamano “il Quentin Tarantino delle strisce” per i flussi di coscienza che si liberano come pop-up dalle teste dei supereroi). Lo incontriamo a Pasadena durante il lancio di una nuova scommessa: Inhumans, dall’11 ottobre su Fox alle 21, a ridosso degli Stati Uniti, e una programmazione limitata dei primi due episodi in formato Imax.
Creati da Stan Lee e Jack Kirby nel ’65, l’anno dell’assassinio di Malcolm X, gli Inumani o Inhomo supremis sono una razza geneticamente superiore alla nostra. Nella serie, la Famiglia Reale Inumana è costretta ad abbandonare la patria e base operativa Attilan per fuggire nel paradiso hawaiano, dove la lotta per la sopravvivenza è ancor più dura. L’esistenza degli Inumani resterà segreta per poco, dato che Marvel ha in serbo commistioni e intrecci – dai Fantastici Quattro ai Vendicatori e agli X-Men – e, come anticipato dal regista Roel Reiné, “chicche” sull’evoluzione dei Kree, aliens militari ipertecnologici della Grande Nube di Magellano, e del loro linguaggio simile ai geroglifici (nei fumetti sono gli esperimenti dei Kree a originare gli Inumani sulla Terra).
“Per i non adepti dell’Universo Marvel, gli Inumani potranno anche sembrare una ventata d’aria fresca, qualcosa di nuovo, ma vallo a spiegare ai lettori appassionati. Per loro sono roba vecchia, esistono da più di 50 anni” commenta Loeb. “Ecco perché è importante dare allo spettatore un’esperienza che superi sia le strisce che i soliti canali distributivi. Il primo obiettivo di Marvel Tv era differenziare i progetti, quindi offrire tonalità e identità totali a Jessica Jones, Daredevil e così via. Oggi dobbiamo confrontarci con chi chiede: ‘Ma non ci sono troppi supereroi sui nostri laptop?’. Una domanda che nessuno pone quando in circolazione ci sono tonnellate di serie su crimini, avvocati, medici”.
Secondo Scott Buck, scrittore dello show, “la direzione Marvel vira sempre più al fantastico e preferisce il gruppo all’individuo. Non un supereroe ma un team dove ognuno possiede un dono da scoprire”. Tra i protagonisti spicca Anson Mount che ha già recitato al fianco di Robert De Niro in Colpevole d’omicidio: “Interpreto Freccia Nera, sovrano degli Inumani, fratello di Maximus il Folle e marito di Medusa. A differenza degli altri, lasciati sin da piccoli alle Nebbie Terrigene per catalizzare i poteri, Freccia Nera è entrato in contatto con le sue abilità nel grembo materno” racconta eccitato. “Di Inhumans credo che metterò in memoria le ferite corporali, una specie di puzzle del dolore dei giorni sul set. Gli attori della Marvel sono come ballerini alla sbarra, stessa disciplina, stessa quantità di ore di lavoro e fatica. Ho cercato di adottare il linguaggio degli Inumani e imparare quello dei segni, esercitandomi nella vita vera. Andavo al supermercato con un mini-glossario scritto a penna e una videocamera per filmare i test. La voce di Freccia Nera è talmente potente da distruggere una città con un soffio”.
Interviene l’attrice e modella Serinda Swan: “Medusa è un personaggio unico nel suo genere. Se ne frega del rischio che Freccia Nera possa ucciderla con il suono della sua voce. C’è un momento nella serie in cui, a partire dall’infanzia, i due cominciano a legare e inventano un loro linguaggio, poi si sposano. Lei diventa regina, lui re. Medusa è il tramite di Freccia Nera. Potente, combattiva. Una super-moglie di un super-matrimonio”. Sarà il primo imperdonabile errore della sua carriera? “Di imperdonabile ricordo la parrucca da Medusa che mi hanno messo in testa” ride Swan. “Immaginatemi sotto il sole delle Hawaii con un capellone rosso di due chili, tre starnuti al minuto – sarà stata la tinta della chioma – e un busto regale che mi faceva sembrare una regina senza stinchi. Cosa non si fa per i Marveliani“.
Quando è stato diffuso il primo trailer di Inhumans i fan non hanno gridato al miracolo e dubbi sulla reincarnazione tv dei superpoteri del maestro della Torre della Saggezza, Karnak (Ken Leung), sono arrivati al grande capo Loeb: “Tenderei a non giudicare una serie pensata per le sale Imax semplicemente dalla lente di YouTube” dice. “Le immagini che abbiamo rilasciato lo scorso giugno erano incomplete. Aspettate il prodotto finito”.
Filippo Brunamonti, La Repubblica