Negli USA, hanno assegnato alla mela un Emmy award tecnico per l’integrazione di Siri con Apple TV di quarta generazione. Bellissima notizia, che ci fa domandare: e in Italia quando potremo usarla anche noi sulla tv di casa?
L’Accademia Nazionale delle Arti e Scienze Televisive USA ha insignito la mela del 69esimo premio Technology & Engineering Emmy Awards, nella categoria di “Navigazione vocale contestuale, ricerca e interazione dei contenuti tv.” In pratica un elogio ufficiale per l’ottimo lavoro svolto nell’ambito dell’organizzazione e nella fruizione dei programmi televisivi, riconosciuto tra l’altro anche ad altri soggetti del settore, come Comcast, Microsoft, Universal Electronics (UEI) e Nuance Dragon TV.
E il merito della menzione d’onore è tutto di Siri, che rende facilissimo non soltanto scoprire contenuti interessanti per l’utente ma anche fruire di quelli esistenti. Negli USA, infatti, basta chiedere “chi è il regista” o “quali attori ci sono” per leggere tutte le informazioni rilevanti sul film; si può impartire comandi complessi tipo “mostra film degli anni ’80 con questo o quell’attore,” ed è sufficiente domandare “che ha detto?” per tornare indietro di 15 secondi e attivare momentaneamente i sottotitoli. Tantissime finezze che qui da noi non esistono ancora.
Sebbene in Italia Siri sia presente su iOS e macOS da anni, infatti, sull’Apple TV italiana non è mai approdata. Né ci sono segni di un cambiamento imminente. E nonostante esistano trucchi che consentono di attivare Siri anche da noi, resta poi il problema di doverle parlare in inglese: non proprio il massimo della praticità.
Il fatto è che qui da noi, il mercato televisivo è stato sempre molto particolare, ed è difficile immaginare che le nostre emittenti o i produttori di contenuti locali abbiano intenzione di creare app specifiche per Apple TV, come avviene negli USA. E fino a quando questo non accadrà, Apple non avrà interesse a ottimizzare Siri per la televisione italiana. Come dire: dimenticatevi pure l’assistente virtuale di Cupertino, per il momento.
Giacomo Matiradonna, Metablog.it