Papi: i miei programmi? Andavano troppo bene. In tv non esistono amici

Papi: i miei programmi? Andavano troppo bene. In tv non esistono amici

Il conduttore lascia Mediaset e debutta lunedì su Tv8 con un nuovo game show, «Guess my Age – Indovina l’età». «E adesso voglio andare a cantare al prossimo Sanremo»

Il suo ritorno in tv, lo scorso giugno, con tre speciali di Sarabanda, lasciava intuire che Enrico Papi nella stagione televisiva alle porte sarebbe ripartito dal suo antico amore. «Pareva la cosa più naturale. Ma mi piace troppo mettermi in gioco». E così, il conduttore da domani sarà ogni sera (alle 20.30) in video: non su Italia 1 ma su Tv8, non con Sarabanda ma con Guess my Age – Indovina l’età, un nuovo programma in cui i concorrenti devono indovinare l’età di 7 sconosciuti. «Quando mi è arrivata la proposta da Sky ho subito pensato fosse la sfida giusta: un canale con un obiettivo molto alto di crescita che punta su di me. Mi fa tornare giovane», dice il conduttore. «Dovrò farmi largo tra i giganti. A quell’ora è acceso tutto: Rai1 con I soliti ignoti, Rai2 con Camera Café, Canale 5 con Striscia la notizia…». Ecco, Mediaset. «La mia è stata una decisione condivisa con loro», dice. E se nel frattempo dovessero programmare Sarabanda? «Potrebbero farlo, ma non è un programma come un altro e quando è stato condotto da persone diverse i risultati si sono visti. Sono ipotesi senza fondamento, ma se Mediaset decidesse di mandarlo in onda, io mi sentirei libero di fare altrove un game musicale simile che chiamerei Mooseca».

Il gusto per la sfida

Il gusto della sfida che torna a bussare assieme a quello per la battuta: «E’ più forte di me, per una battuta ho perso anche degli amici. Non resisto, anche con i concorrenti». In questo nuovo programma «interagisco molto con loro, ci gioco. E’ il mio modo di vestire il format, quello che in fondo penso sia il mestiere dei conduttori rispetto agli improvvisati: ci danno del materiale e noi lo elaboriamo, come gli chef con gli ingredienti». E confessa: «In questi anni avrei pagato per condurre Affari tuoi e I soliti ignoti. People show vestiti da game, come questo». Entusiasmo che torna dopo anni in cui «ero un po’ scontento della tv. Qualche anno fa c’era un periodo in cui i miei programmi andavano molto bene, alla fine pure troppo. La pupa e il secchione è stato un successo e non si è più rifatto: a chi ha dato fastidio? Lì mi sono detto: fermiamoci». Poco dopo sono iniziate le voci: «”Ah, l’hanno fatto fuori. Ah non lo fanno lavorare”. Io ero stato solo agevolato a farmi da parte. Ma è vero che se poi vuoi rientrare in gioco è difficile. Se torni dai fastidio». Secondo Papi da «ipocriti parlare di amicizia nello spettacolo. C’è una guerra folle: io vengo dal popolo e sono sincero per questo dico che qui non ci sono amici. Tutti fanno il tuo stesso lavoro e si augurano che prima o poi ti venga un callo… Ci può essere la stima, ma la competizione è molto forte».

Puntando a Sanremo

Di competizione in competizione, il conduttore vorrebbe arrivare fino a Sanremo. Ma non per presentarlo: «Già l’anno scorso avevo in mente con Rovazzi di partecipare a Sanremo, poi lui non se l’è sentita. Quest’anno proporrò un brano con una sorpresa che non anticipo: dovranno stabilire se potrà o no partecipare alla gara». E l’idea di condurlo? Per la prima volta sembra cedere all’imbarazzo. «… Eh… beh… certo… Ma il migliore è ancora Conti. Ecco, con lui come direttore artistico lo farei anche gratis».

Chiara Maffioletti, Corriere della Sera

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