Le donne e il Sud, la Settimana della critica tra sesso, videoarte e denuncia sociale

Le donne e il Sud, la Settimana della critica tra sesso, videoarte e denuncia sociale

Alla sezione parallela della Mostra di Venezia, il cui programma è stato presentato oggi, ci sono sei registe e quattro colleghi maschi. Due italiani a raccontare il Sud, Il cratere e Veleno. E storie di adolescenti ribelli, donne in fuga, erotismo

Altro che quote rosa, le donne quest’anno alla Settimana della critica (30 agosto – 9 settembre) sono in maggioranza: sei registe e quattro colleghi maschi nella rassegna parallela della Mostra di Venezia che in questa edizione ha deciso di seguire “il cinema in movimento” proponendo una selezione con una forte impronta femminile “non come banale ribaltamento politicamente corretto di un discorso di quote – spiega il delegato generale Giona A. Nazzaro – semmai nel segno di un’urgenza e di un desiderio che sorprende e rimette in discussione equilibri e poteri”. I registi hanno un’età che spazia tra i 31 e i 40 anni.
Il Sud è tutto. In un’annata che si profila di gran livello per il cinema italiano, molto presente in tutte le sezioni della Mostra, la rappresentanza alla Settimana è fatta di due film che raccontano il Sud, quello del mondo neomelodico e quello dei veleni della Terra dei fuochi. In concorso ecco Il cratere di Luca Bellino e Silvia Luzi mentre Veleno di Diego Olivares chiuderà la sezione.
Il cratere di Luca Bellino e Silvia Luzi è “una favola Disney al contrario”. Racconta il rapporto padre figlio. Lui è un ambulante che nelle feste di piazza regala peluche a chi pesca un numero vincente. La figlia, Sharon, è bella e sa cantare: è l’arma di sopravvivenza, la via di fuga in da una vita infame. I protagonisti del film sono Rosario e Sharon Caroccia, padre e figlio anche nella vita. Per i registi il film è “un sogno tra Bellissima e la reinvenzione scarnificata del musicherello neomelodico”.
Veleno racconta la vita di una famiglia del casertano; dai campi coltivati la camorra sembra lontana come fuochi che bruciano all’orizzonte. Invece è vicina come può esserlo un fratello che per poco sversa i rifiuti nelle campagna in cui è cresciuto. Massimiliano Gallo è un allevatore di bufale che rifiuta di svendere la terra della famiglia a un giovane candidato sindaco del suo paese. Quando scopre di essere malato di tumore, provocato dai rifiuti tossici smaltiti illegalmente nelle campagne della terra dei fuochi, la moglie, Luisa Ranieri, porterà avanti la su battaglia. Nel cast del film, prodotto da Gaetano Di Vaio, ci sono Nando Paone e Salvatore Esposito.
Ragazzi selvaggi (e scandalosi). Scandalo alla Mostra assicurato da Les Garcons sauvages di Bertrand Mandico, già autore di corti notevoli e provocatori come Nostra signora degli ormoni. Nel primo lungometraggio racconta di cinque adolescenti di buona famiglia che, sull’isola de La Reunion, commettono un feroce crimine in nome della loro passione per le scienze occulte. Un capitano olandese li costringe a una crociera di rieducazione in un Vascello spettrale, ma i ragazzi si ammutinano e finiscono in un’isola sovrannaturale. La risposta al femminile è Team Hurricane della danese Annika Berg, il suo è un “punk chick flick” su un gruppo di adolescenti che mescola fantasia e documentario. Solitudine, pussypower, graffiti, vibratori, anoressia, piercing casalinghi. L’autrice le chiama “ragazze radicali in un mondo mediocre”. Drift della tedesca Helena Wittman ha al centro una donna che va a perdersi nell’oceano e torna dall’amica a raccontarsi, The gulf di Emre Yesan è uno squarcio sulla Turchia contemporanea attraverso la storia di Selim, che torna a Izmir, la sua città natale e nella crisi ritrova una nuova possibilità di vita. Sarah joue un loup garou di Katharina Wyss racconta i dilemmi di Sarah, diciassettenne che trova se stessa solo sul palco e nasconde un segreto. Temporada de caza di Natalia Garagiona invece è ambientato in Patagonia. Il protagonista è una guida di caccia costretto a ospitare il figlio che non vede da dieci anni; il rapporto carico di risentimento tra i due uomini lascia il posto a un possibile ritrovarsi. Infine Pin cushion di Deborah Haywood serve un rapporto gotico al femminile nella classe operaia inglese: madre e figlia contro un gruppo di amiche della più giovane.
Locandina cyberfantasy. Il fumettista Carmine di Giandomenico firma l’immagine della Settimana internazionale della critica numero trentadue. Giandomenico, che ha lavorato con Marvel Comics e Dc Comics, ha disegnato una musa del cinema che placa sull’orizzonte della laguna riflettendosi nell’acqua, memore dal passato ma proiettata nel futuro “volevo una figura femminile che sintetizzasse un’idea di cinema che filtra la realtà quotidiana in fantasia”, ha spiegato il disegnatore.

CONCORSO

IL CRATERE di Luca Bellino, Silvia Luzi – Italia

DRIFT di Helena Wittmann – Germania

LES GARÇONS SAUVAGES | THE WILD BOYS di Bertrand Mandico – Francia

KÖRFEZ | THE GULF – di Emre Yeksan – Turchia, Germania, Grecia

SARAH JOUE UN LOUP GAROU | SARAH PLAYS A WEREWOLF di Katharina Wyss – Svizzera, Germania

TEAM HURRICANE di Annika Berg – Danimarca

TEMPORADA DE CAZA | HUNTING SEASON di Natalia Garagiola -Argentina, Usa, Germania, Francia, Qatar

EVENTI SPECIALI

Film d’apertura
PIN CUSHION di Deborah Haywood – Regno Unito

Film di chiusura
VELENO di Diego Olivares Italia

La Repubblica

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