“Ho difeso lo Ius Soli e sono stato insultato. Ora basta”. E Gassmann lascia Twitter

“Ho difeso lo Ius Soli e sono stato insultato. Ora basta”. E Gassmann lascia Twitter

L’attore romano dice addio ai suoi 200 mila seguaci: “Ho scoperto di essere vulnerabile. L’attacco che ho ricevuto mi ha toccato”

«Ok…lo faccio… ma va tutto bene ci vediamo nel mondo». Questo l’ultimo tweet di Alessandro Gassman, che ha deciso di abbandonare la piattaforma social. L’attore romano ha preso questa decisione dopo le ondate di insulti, offese e accuse, che sono scaturite dalla sua presa di posizione a favore dello Ius Soli.

Su questo tema Gassmann si è scontrato duramente con Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. La polemica ha inizio quando Gassmann pubblica una foto che ritrae alcuni schiavi neri americani che lavorano in un campo di cotone, accompagnata dal commento: “Senza migranti il paese si ferma. Buon tutto». Dopo poco gli risponde la leader di Fratelli d’Italia: “Ho già sentito la storia degli africani che servono nelle piantagioni. La tua umanità radical chic mi lascia senza parole”. Questo genera un botta e risposta tra i due. Gassmann replica: “Non sono radical e non sono chic, dico quello che penso è rispondo a tono quando serve. Chi lavora nei campi senza contratto è uno schiavo». Meloni ribatte: «Assordante stridore di unghie sul vetro…”. Di nuovo Gassmann: “Ahahahahahahhh!! Grande! Malgrado tutto ti rispetto perché ti riconosco una onestà intellettuale rara anche dall’altra parte”.

Infine, Gassmann pubblica una lettera in cui saluta i suoi 200 mila seguaci. L’attore spiega di non aver sopportato gli insulti che hanno seguito la sua presa di posizione: “In questi due giorni su Twitter ho dibattuto su immigrazione e ius soli sostenendo le mie ragioni. Ho resistito parecchio, sono stato insultato, minacciato, offeso, preso in giro in maniera violenta e continua, così anche la mia famiglia e le mie origini». Poi Gassmann continua spiegando: «Ho scoperto di essere più vulnerabile di quanto immaginassi, l’attacco che ho subito mi ha toccato»

Huffington Post

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