Flavio Insinna torna a parlare. Dopo i fuori onda resi noti da Striscia la Notizia, il conduttore adesso di fatto pensa al suo futuro professionale
Flavio Insinna torna a parlare. Dopo i fuori onda resi noti da Striscia la Notizia, il conduttore adesso di fatto pensa al suo futuro professionale.
Fa un pensiero anche sulla politica e potrebbe anche cedere alle sirene che dopo quell’intervento a Cartabianca lo hanno “sedotto”: “In quei giorni avevo detto di no (alla candidatura in politica, ndr). Adesso, con la campagna di odio che sto subendo, le rispondo che invece potrei pensarci“. Insinna, dunque, pronto al salto in politica”. Poi aggiunge: “È cambiato qualcosa. Me ne sono reso conto dal giorno dopo. Il video è diventato virale. Ho ricevuto chiamate da chiunque. Ed evidentemente questa cosa ha cominciato a dar fastidio a qualcuno. Avrei solo avuto l’imbarazzo di decidere con chi candidarmi. Non le faccio nomi, ovviamente. Ma le basti sapere che potevo scegliere qua o di là, sopra o di sotto”.
Poi punta il dito contro Ricci: “Mi ha attaccato perché ho avuto l’ardire di condurre un programma che andava nel suo stesso orario, e che andava bene. E poi perché sono l’unico, insieme a Bonolis e a Fabrizio Del Noce, ad avergli risposto per le rime”. E ancora: “Quella contro di me non è solo una campagna di odio puro. Quando arrivi a mandare in onda gli estratti del mio libro in cui parlavo dell’amore per mio padre che stava morendo, arrivando ad associare il racconto di quando ho sognato di picchiare l’infermiera nientemeno che alla parola femminicidio, allora siamo oltre. Siamo agli avvertimenti“. Infine non usa giri di parole e pensa all’addio alla tv: “Mentre mi stavano preparando quel bel piattino ero a Marghera, in un poliambulatorio di Emergency che cura non solo gli immigrati, ma anche gli italiani che non possono permettersi il medico. Ero stato nella sezione femminile del carcere di Rebibbia con la Comunità di Sant’Egidio. Vede, non ho problemi a chiudere per sempre con la tv. Un giorno, tra molti anni, racconterò anche le mille proposte rifiutate. Avessi accettato tutto sarei più ricco, ma senz’altro più infelice. Con una cosa, però, non voglio e non posso chiudere. E questa cosa è il lasciare, nel mio piccolo, un mondo più pulito di come l’ho trovato.
Luca Romano, Il Giornale