A Cannes rinasce Blow Up, 50 anni dopo la Palma d’Oro

A Cannes rinasce Blow Up, 50 anni dopo la Palma d’Oro

Tra titoli più premiati Antonioni, restaurato da Cineteca-Luce

Nel quadro delle celebrazioni del 70mo festival arriva domani nella sezione CANNES CLASSICS un capolavoro del cinema europeo che proprio Cannes tenne a battesimo 50 anni fa. Si tratta di BLOW UP, il decimo lungometraggio di Michelangelo Antonioni ispirato al racconto di Julio CortazarLe bave del diavolo“. Interamente girato nella Swinging London, interpretato da un giovane David Hemmings a fianco della quasi sconosciuta Vanessa Redgrave, Jane Birkin, la modella Veruschka e Sarah Miles, il film vinse a Cannes la Palma d’oro e resta uno dei titoli più premiati e celebrati di tutta la filmografia del maestro ferrarese. Accuratamente restaurato in digitale per l’occasione dal laboratorio del Cinema Ritrovato della Cineteca di Bologna insieme a Istituto Luce – Cinecittà, il film viene presentato domani alla presenza di Enrica Fico Antonioni.
“L’idea del film – scriveva il regista – mi è venuta leggendo un breve racconto di Julio Cortázar. Non mi interessava tanto la vicenda, quanto il meccanismo delle fotografie. La scartai e scrissi una sceneggiatura originale, nella quale il meccanismo assumeva un peso e un significato diversi. Con me collaborarono Tonino Guerra e, per i dialoghi inglesi, Edward Bond. Un breve soggiorno a Londra insieme a Monica (la Vitti in quel periodo vi girava “Modesty Blaise” con Joseph Losey) mi affascinò talmente che decisi di spostare l’azione dalla Parigi di Cortazar alla Londra della nuova musica e della nuova arte”. La colonna sonora fu infatti scritta da Herbie Hancock che chiamò a collaborare molti dei protagonisti della scena jazz ma anche band rock del momento come gli Yardbirds. Autentico manifesto di un nuovo modo di fare cinema e di usare l’immagine per la sua ambigua valenza simbolica (cosa vediamo veramente? Cosa crediamo di vedere?) il film ruota intorno alle vicissitudini di un fotografo e proprio questo elemento della trama venne poi ripreso e citato da molti altri autori come Brian De Palma (“Low Out”), Francis Coppola (“La conversazione”), perfino Peter Greenaway (“I misteri del giardino di Compton House”). BLOW UP, che spalancò ad Antonioni il mercato internazionale convincendo il produttore Carlo Ponti a sostenere i progetti successivi, da “Zabriskie Point” a “Professione: reporter“, è diventato una pietra miliare nella storia del cinema. Ma tutto partì proprio da una proiezione sulla Croisette che restituì il sorriso ad Antonioni, sette anni dopo la salva di fischi che aveva accolto “L’avventura“.

ANSA

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