Corona, il fiscalista: «Incassava 130 mila euro al mese in nero»

Corona, il fiscalista: «Incassava 130 mila euro al mese in nero»

Ricostruzione dell’esperto al processo all’«ex re dei paparazzi» imputato per avere nascosto 2,6 milioni di euro. I guadagni per eventi e serate tra il 2015 e il 2016. I legali di Corona rinunciano alla testimonianza di Favoloso: soldi in modo illegittimo

Fabrizio Corona avrebbe incassato in nero per eventi e serate che lo vedevano protagonista circa 130mila euro al mese tra il novembre del 2015 e il luglio del 2016. Lo ha spiegato il professore universitario esperto di fisco Andrea Perini illustrando ai giudici del processo all’ex «re dei paparazzi» la sua dettagliata consulenza sui movimenti di denaro negli ultimi anni. In quel periodo, ha detto Perini, che ha svolto lo studio su incarico della difesa, Corona non ha fatturato per le serate e gli eventi a cui partecipava e per «altre prestazioni» più di un milione e duecentomila euro.

Corona è imputato per intestazione fittizia dei beni alla coimputata Francesca Persi in relazione al tesoretto da 2,6 milioni di euro trovato nel controsoffitto della sua collaboratrice e nelle cassette di sicurezza in Austria. Il suo attuale debito col fisco, ha aggiunto il docente universitario, è di circa 9 milioni.

«Corona prendeva i soldi in modo non illecito, ma illegittimo, hanno avuto paura che raccontassi come». Gli avvocati di Fabrizio Corona hanno rinunciato alla sua testimonianza e Luigi Favoloso, attuale compagno di Nina Moric, si è sfogato con i giornalisti fuori dall’aula. «Sono stato accusato in questo processo di avere messo la bomba carta fuori dalla casa di Corona e mi sarei voluto difendere ma non hanno voluto per paura che raccontassi altre cose. Non posso spiegare cosa intendo quando parlo di soldi presi in modo illegittimo perché non hanno voluto che lo facessi in aula». Gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti, che in un primo tempo avevano chiesto la testimonianza di Favoloso, hanno rinunciato dopo che il presidente del collegio, Guido Salvini, aveva spiegato che avrebbero potuto porgli domande soltanto sul tema del processo (il «tesoretto» da 2,6 milioni che sarebbe stato nascosto da Corona al fisco) e non anche sulla vicenda della bomba carta. Nell’udienza dell’11 aprile scorso, Corona aveva indicato nel fidanzato di Nina Moric, il sospettato per l’ordigno scoppiato nella notte tra il 15 e il 16 agisto scorso.

Corriere della Sera

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