Il boom di ascolti di Giusti e Crozza fanno cambiare gli obiettivi di share e i palinsesti.
Carafoli: niente telegiornali, sì alla serie di Saviano.
Si alza l’asticella per le produzioni di canale Nove. La rete televisiva di Discovery Italia, infatti, in prima serata viaggia a medie dell’1,8% di share in maggio, dell’1,7% in aprile, è abituata a un access prime time al 2% con Boom! di Max Giusti. E con lo show Fratelli di Crozza di Maurizio Crozza sta esplorando vette mai raggiunte prima, con una media del 4,5% in prima serata al venerdì, che significa più o meno il quadruplo degli ascolti rispetto alla media di rete (su La7 Crozza faceva invece il doppio della media di share della rete).
Quando ci si abitua bene, come detto all’inizio, le sfide diventano però un po’ più difficili.
L’1% in prime time può non bastare più, e neppure l’1,5% se il programma costa troppo. Tanto per essere chiari, un format come Top Chef, che nella prima edizione, lo scorso autunno, ha chiuso con una media attorno all’1,6%, «avrà una seconda stagione. Ma l’obiettivo è del 3% di share. Lo scorso anno abbiamo sbagliato il cast», spiega Laura Carafoli, chief content officer di Discovery Sud Europa (Italia, Spagna, Francia, Portogallo), «curando magari fin troppo la forma, la qualità delle immagini, ma confezionando un prodotto senza anima. Allora, per la seconda stagione, abbiamo selezionato un cast più verace, con esterne meno ingessate».
L’edizione Ninja Warrior per l’Italia, invece, potrebbe proprio scomparire: lo scorso autunno ha chiuso con medie attorno all’1,4% in prima serata, «ed è un format un po’ troppo caro per quegli ascolti. Per paradosso», aggiunge Carafoli, «la versione americana, che naturalmente ci costa pochissimo, ha audience molto buone. Daremo in replica quella italiana per vedere se, in un secondo passaggio, attira più pubblico. Ma deve fare almeno il 3% di share, altrimenti non ci sarà una seconda stagione».
Insomma, Carafoli, in maniera molto schietta, non si tira indietro nell’individuare anche qualche criticità per un canale che comunque sta performando bene, viaggiando al +50% sulle 24 ore e al +100% in prime time rispetto al 2016: «Nove deve diventare un canale di destinazione, una prima scelta almeno due volte alla settimana. Non lo è ancora. C’è bisogno di una narrazione del canale, di cercare una sua identità forte. Lavorando bene sul day time che non deve scendere mai sotto l’1% di share. E quando poi giochi la partita di un canale generalista, devi puntare su facce note, su format riconoscibili. Per essere visti pure sul non lineare (Dplay ha 2,4 milioni di utenti unici al mese, ndr) devi essere dentro quello che succede nella società, attorno a te. Ci vuole l’attualità». Quindi le news? «No, niente telegiornali, niente news. Penso a Roberto Saviano, che tornerà con una bella serie. Penso al sabato sera, dove dobbiamo riprovare dopo i tentativi purtroppo non riusciti con Giancarlo Giannini. In estate, per esempio, proporremo la docu-fiction Lolite dei Parioli, sul fatto di cronaca che ha sconvolto Roma, per raccontare un mondo, un quartiere, con tutti i veri protagonisti della vicenda, tranne ovviamente le ragazze coinvolte».
La diretta, invece, potrebbe arrivare grazie allo sport, con la sfida delle Olimpiadi (di cui Discovery-Eurosport hanno i diritti esclusivi tv per l’Europa), e con quella del calcio, con le prossime aste sulla Serie A, la Champions e l’Europa league.
Per l’ingaggio di Crozza, con contratto triennale, è stato fatto un grande investimento. «ma c’è spazio per altri grossi investimenti, se ne vale la pena», assicura Carafoli. A Nove sono stati affiancati nomi come Fabio Fazio, Antonella Clerici, Carlo Conti, Barbara D’Urso: «Potrebbe essere, ma devo però anche dire che sono tutte persone con cui non ho mai parlato», risponde la manager di Discovery.
Intanto si è rinnovato per altri due anni il contratto con Maria De Filippi per il day time di Amici (in onda su Real Time, con una share del 3%), mentre Antonino Cannavacciuolo, che con Cucine da incubo e Mare mio è una delle star più solide di Nove, non ne vuole sapere di mollare Sky e Fox (dove è giudice a Masterchef e dove va in onda con le passate stagioni di Cucine da incubo), diventando esclusiva Discovery.
Neppure Crozza, in realtà, sarebbe una totale esclusiva di Discovery Italia: il gruppo americano, infatti, ha concesso all’attore comico una deroga per fare, dove vuole, una sorta di cartolina introduttiva alla Ballarò o alla diMartedì. Avrebbe quindi potuto lavorare ancora con Giovanni Floris su La7. Ma l’editore Urbano Cairo, su queste cose, diventa puntiglioso. E se decidi di andartene, te ne vai e tanti saluti. Punto.
Italia Oggi