I fan arrabbiati: in attesa su Ticketone, mentre sul mercato secondario i ticket venivano venduti a prezzi altissimi (fino a 5mila euro)
I biglietti sono spariti in meno di dieci minuti, lasciando tantissime fan di Harry Style a mani vuote. Tutti esauriti, ma non sul mercato secondario dove i ticket hanno raggiunto prezzi stellari. La storia è sempre la stessa e continua a ripetersi. Nonostante le recenti multe dell’Antitrust per contrastare il secondary ticketing e nonostante le precauzioni prese da Ticketone – unico rivenditore ufficiale – il sistema non ha funzionato.
I fan dell’ex One Direction, che erano pronti ad acquistare un biglietto per il concerto del 10 novembre all’Alcatraz di Milano dalle 10 di stamattina, si sono ritrovati alle prese con le solite difficoltà. Sono rimasti bloccati nella «sala d’attesa» (con il biglietto già nel carrello) senza poter portare a termine l’acquisto. E hanno visto spuntare sullo schermo un messaggio di errore.
Intanto sul mercato secondario i biglietti venivano venduti a caro prezzo: da 800-900 euro fino a un massimo di cinquemila. A nulla è servito limitare il numero dei ticket acquistabili per persona a due e a nulla è servita la precauzione di un ordine nominale. Le polemiche, come è immaginabile, sono state immediate. Sui social le «Directioner» si sono scatenate, puntando il dito non tanto sul «sold out» quasi scontato, bensì sul malfunzionamento del sistema e sulla scelta del locale ( ritenuto troppo piccolo per un evento del genere).
Moltissimi fan, però, commentando il tutto esaurito – che si è verificato anche per molte date negli altri Paesi – hanno superato lo sconforto con un po’ di ironia. C’è chi ha associato la corsa per i ticket di Harry agli Hunger Games e chi al biglietto vincente per la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Ancora una volta, purtroppo, hanno vinto i bagarini elettronici che sono finiti sul banco degli imputati ormai troppe troppe volte (da Vasco agli U2 passando per Ed Sheeran).
La Stampa