GABBANI: “ECCO MIO CONCEPT ALBUM INVOLONTARIO”

GABBANI: “ECCO MIO CONCEPT ALBUM INVOLONTARIO”

“Il titolo Magellano per tutti quelli che non temono ignoto”

Due mesi vissuti nel frullatore. Due mesi di un successo inaspettato e travolgente, che “mi hanno colpito, ma non affondato”. Francesco Gabbani, dopo la vittoria al Festival di Sanremo, arrivata oltre ogni più rosea previsione della vigilia con Occidentali’s Karma stupendo prima di tutto lo stesso artista, consegna ora ai fan il suo nuovo lavoro discografico: Magellano, in uscita domani per BMG, con distribuzione Warner. “Un concept album involontario”, lo definisce il 34enne cantautore toscano che rivendica la capacità di non essersi lasciato travolgere dall’attenzione degli ultimi tempi (“E’ successo tutto per caso, ma in un momento in cui ero pronto. La gavetta mi è servita ad essere pronto”). Nove brani che, a posteriori, spiega, hanno evidenziato un fil rouge che li attraversa e li unisce. “Non c’era un’idea di partenza, ma a disco finito, scegliendo il titolo Magellano, ho capito che a unire le canzoni era il concetto del viaggio. Non tanto del viaggio in sé e per sé, ma in quanto scoperta. Magellano è l’esempio di chi non si ferma davanti alle cose certe e comode, ma si addentra con coraggio verso l’ignoto. E nel caso dell’album, i brani, punti di osservazione sulla nostra vita e sulla società, ci permettono di capire meglio anche l’ignoto che è dentro di noi. Con l’obiettivo di accettarsi per quello che si è”.
Un disco – realizzato insieme al suo team vincente, ovvero il fratello Filippo Gabbani, Fabio Ilacqua e il produttore Luca Chiaravalli – nel quale si alternano melodie più raffinate a ritmi più coinvolgenti, con sempre molta attenzione ai testi, che lasciano trasparire gran parte del mondo musicale di Gabbani, novello Magellano, anche lui alla scoperta di qualcosa di nuovo. “Potrei dire che dal punto di vista musicale, Magellano è un fritto misto, nel senso che dentro ci sono finite tutte le mie influenze musicali, che sono variegate.
Le mie origini sono il blues e il soul, e anche se si sentono poco, ci sono. Predominano le sonorità elettroniche, ma solo nella veste delle canzoni, che come nella migliore tradizione italiana posso cantarvele anche solo chitarra e voce”. Nel suo viaggio, partito poco più di un anno fa con la vittoria tra i Giovani di Sanremo (primo caso di doppietta consecutiva Nuove Proposte-Big) proprio quando stava per mollare il colpo, l’esploratore Gabbani-Magellano è pronto a nuovi approdi: il Primo maggio sarà sul palco del Concerto di San Giovanni a Roma (“da musicista, più che da sostenitore del significato della piazza, non mi piace espormi politicamente”) con Amen e Occidentali’s Karma, poi dal 9 al 13, sarà impegnato a Kiev per l’Eurovision Song Contest, dove è dato tra i favoriti alla vittoria.
“Ehh, non sono scaramantico, però… a Sanremo avete visto tutti come è andata. Sono l’esempio di come i pronostici possano essere ribaltati. Comunque sono sereno, anche se sento il senso di responsabilità. Mi presenterò in maniera molto naturale”. Da solo? O porterà anche stavolta la scimmia nuda che balla che lo ha portato anche a un “incontro surreale” con il celebre etologo e zoologo Desmond Morris? “Certo che la porto. Sto preparando un’esibizione che ricalca quella di Sanremo, fatta eccezione di quattro coristi sul palco. Del resto, formula vincente non si cambia, e poi… il pubblico italiano la conosce, ma quello dell’Eurovision no e allora gliela facciamo conoscere!”.
Del resto Gabbani, è consapevole che proprio l’idea dello scimmione ha avuto un ruolo determinante nel successo. “Credo che abbia pesato per il 50%”. E svela poi un retroscena: “Sono stato io a volere fortemente la scimmia: avevo paura che la canzone fosse troppo ostica e serviva un gancio per attirare l’attenzione”. Obiettivo raggiunto, considerando che il video di Occidentali’s Karma ha ormai raggiunto e superato i 100 milioni di visualizzazioni e ha generato un fenomeno inarrestabile di cover e parodie. Per l’estate ha già pronto il nuovo singolo: “Tra le granite e le granate”, che cerca di sfatare il mito del divertimento a tutti i costi, “una battaglia con noi stessi”. Pronto anche per il tour, al via il 19 giugno da Verona. “Sarà un live minimalista dal punto di vista scenografico, ma metterò qualche elemento coreografico che tende alla teatralità. Abbinerò il mio essere performer alla voglia di dimostrare che sono musicista”.

Ansa

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