RASPELLI: MELAVERDE 30-4-2017 ULTIMA PUNTATA “PRIMA VISIONE”. IL 17 SETTEMBRE TORNANO ELLEN HIDDING ED EDOARDO RASPELLI

RASPELLI: MELAVERDE 30-4-2017 ULTIMA PUNTATA “PRIMA VISIONE”. IL 17 SETTEMBRE TORNANO ELLEN HIDDING ED EDOARDO RASPELLI

TRA I MELONI SUL MARE DI SIRACUSA ED I GHIACCIAI DELL ‘ADAMELLO L’ULTIMA PUNTATA DI MELAVERDE EDIZIONE NUMERO 19

Melaverde, il programma di successo che da 19 edizioni tiene compagnia ogni domenica a 2 milioni/2 milioni e 500 mila spettatori, è giunto alla fine della stagione 2016-2017.
Continueranno a tenerci compagnia le repliche, le puntate più belle della trasmissione condotta da Ellen Hidding ed Edoardo Raspelli e giunta alla puntata numero 564.
Nata il 20 settembre del 1998 da un’idea dell’agronomo Giacomo Tiraboschi, approdata prima sugli schermi di Rete 4, poi promossa a Canale 5, Melaverde riprenderà con le prime visioni domenica 17 settembre. Alla conduzione, come ormai da anni, la coppia di quelli che gli slogan di Mediaset chiamano “i poeti del gusto”: Ellen Hidding ed Edoardo Raspelli.
L’ultima puntata di questa edizione vedrà i due conduttori tra i ghiacciai dell’Adamello e le spiagge dell’estremo sud della Sicilia,tra Ragusa e Siracusa , con la coltivazione dei meloni.

RASPELLI: SAPORE D’ESTATE

Questa settimana Edoardo Raspelli raggiungerà il mare del sud d’Italia, raggiungendo la parte più meridionale della Sicilia per conoscere la storia di un imprenditore la cui famiglia da generazioni ha sempre coltivato meloni nel nord d’Italia. Il suo sogno era quello di portare sulle tavole degli italiani un melone dolce, maturo, buono ma per tutto l’anno. Quel sogno oggi è divenuto realtà grazie alla nascita di un’importante organizzazione di produttori distribuita lungo tutta la penisola, dalla provincia di Reggio Emilia fino a quella di Siracusa, dove le raccolte si susseguono durante l’anno garantendo così la costante presenza di questo dolce frutto sulle nostre tavole. Partiremo dal vivaio dove vedremo nascere le piantine poi coltivate in serra fino al momento della raccolta che deve avvenire solamente quando ogni melone ha raggiunto il perfetto grado di maturazione, solo in questo modo potremo gustare un melone dolce e buono per tutto l’anno.

HIDDING: PER NON DIMENTICARE

Con Ellen Hidding saliremo sul ghiacciaio dell’Adamello. Trentatré anni fa, rispondendo all’invito fatto tramite una lettera da due fratelli del posto, qui venne a sciare ed a celebrare messa un uomo che ha cambiato il mondo.
Era Karol Wojtila, Papa Giovanni Paolo II. Incontreremo l’autore di quella lettera che ci racconterà quella straordinaria esperienza. Il Papa pernottò su questo ghiacciaio e mangiò in compagnia dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Lo fece in un rifugio tutt’oggi aperto, dove incontreremo Romano, che ci racconterà cosa vuol dire vivere buona parte dell’anno a 3000 metri. Ma parleremo di molto altro. C’è un altro fatto storico che riguarda questo luogo: centotré anni fa, era il 1914, scoppiava in Europa una guerra terribile, che passerà alla storia come la “Prima Guerra Mondiale“. Una guerra che si combattè dappertutto.
Nelle città, nelle campagne. E anche qui, a 3000 metri sul livello del mare, sul ghiacciaio dell’Adamello.
Questo luogo oggi così magico e silenzioso, fu terreno al tempo di importanti operazioni belliche. Proprio qui, passava il confine tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico.
Ancora oggi questo ghiacciaio custodisce reperti di quella guerra, che ogni tanto tornano alla luce, a causa anche del lento ma progressivo scioglimento del ghiaccio, provocato qui, come in tanti altri ghiacciai nel mondo, da cause ambientali e dall’ormai purtroppo noto effetto serra.
Le telecamere entreranno in un tunnel scavato nel ghiaccio, scoperto poco tempo fa e conservato ancora intatto, dove si nascosero i soldati italiani di stanza sul ghiacciaio a difesa del confine.
Vi racconteremo la storia di questo ghiacciaio, perché qui si è fatto un pezzo di storia dell’Italia Incontreremo uno storico, ma anche un glaciologo che ci parlerà dell’Adamello dal punto di vista ambientale e naturalistico.
Sull’Adamello ci fu anche un importante utilizzo di cani per il trasporto con le slitte. Si trattava soprattutto di cani da pastore, cani molto potenti, addestrati dagli alpini per lavorare in condizioni estreme.
Trasportavano armi, munizioni, feriti. Oggi i cani si divertono a trainare le persone in uno sport chiamato sleddog. Il cane è un animale molto forte con delle capacità di resistenza all’ambiente e alla fatica davvero incredibili. Parleremo di loro e di tante altre cose.

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