Thriller comico: commistione insolita tra due generi giallo e farsesco – congeniale al toscano
È di scena Alessandro Benvenuti, il suo umorismo corrosivo che fa a pezzi i luoghi comuni.
È di scena la perfidia vera, merce rara nell’epoca in cui dilaga la cattiveria un tanto al chilo dei «leoni da tastiera». Chi è di scena è il titolo dell’ultimo lavoro scritto, diretto e interpretato dall’artista di Pontassieve, generalmente più incline al monologo ma stavolta impegnato proficuamente nel dialogo a tre, in compagnia dei giovani colleghi Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti. Da un po’ di giorni lo spettacolo ha fatto scalo a Roma, al Teatro della Cometa fino al 7 maggio e al Teatro Tor Bella Monaca dal 12 al 14 maggio.
«Thriller dell’anima» – così lo definisce l’autore – la pièce parla di un attore scomparso per cinque anni e ritrovato fortuitamente da un suo fan, col quale instaura un problematico rapporto vittima-carnefice. Può sembrare strana, nell’era della tracciabilità universale, l’esistenza di una persona capace di rendersi irreperibile per un intero lustro, eppure «il protagonista sottolinea Benvenuti afferma che è bastato chiudersi in casa senza dir niente a nessuno. Forse ha ragione lui, non è poi così difficile eclissarsi».
Thriller comico: commistione insolita tra due generi giallo e farsesco – congeniale al toscano: già in passato diede i suoi frutti maturi con Come due gocce d’acqua e Un comico fatto di sangue. Chi è di scena comprende in sé la mordace ironia di Benvenuti in casa Gori e il gusto per il surreale, esploso con particolare fragore ai tempi del sodalizio artistico con Athina Cenci e Francesco Nuti. Un po’ la «Somma teologica» del Benvenuti-pensiero.
Francesco Mattana, il Giornale