La questione, per la cronaca, è che il fondatore dei Bluvertigo ha fatto già parlare di sé nella casetta della squadra bianca che è chiamato a guidare contro i blu di Elisa
Ma guarda che sorpresa: Morgan, nelle nuove vesti di coach ad Amici di Maria De Filippi, ha già cominciato a fare Morgan. Certo, se ti metti Morgan in casa, è normale che lui si comporti come ha sempre fatto, anteponendo il proprio ego agli interessi dei ragazzi che dovrebbe seguire. È normale, una diretta conseguenza del soggetto in questione.
Ma è vero pure, al contrario, che se tu, Morgan, decidi di andare ad Amici, tutto puoi fare tranne che sconvolgerti se tale Mike Bird non conosce Sergio Endrigo. Anche qui: ma che sorpresa! La questione, per la cronaca, è che il fondatore dei Bluvertigo ha fatto già parlare di sé nella casetta della squadra bianca che è chiamato a guidare contro i blu di Elisa: prima ha rampognato Mike Bird, appunto, perché “non sa un cazzo di musica” e non sapeva citare, per esempio, neppure una canzone di Endrigo; poi, tornando in casetta per la prima volta dopo la prima puntata del serale di sabato scorso, si è rivolto a Shady (che in trasmissione aveva espresso più di qualche dubbio sui metodi e sulle scelte del coach) dicendole che non avrebbe più lavorato con lei. “Ti lascio a Boosta”, ha detto Morgan. “Non voglio stare con chi non vuole stare con me”. Solite morganate, a cui eravamo abituati anche a X Factor, soprattutto negli ultimi anni in cui il cantante brianzolo aveva esasperato persino i suoi più sinceri estimatori.
Decidere di partecipare a un talent show (X Factor o Amici, non cambia nulla) è una scelta più che lecita, e forse di questi tempi è l’unica scelta possibile, nel bene o nel male. Lo stesso dicasi per chi, come Morgan, decide di fare prima il giudice a X Factor e poi il coach ad Amici. La tv paga bene, dà una visibilità che nessun altro mezzo può dare, colma i vuoti cosmici del mercato discografico. Ma se decidi di andarci, però, poi non ti puoi meravigliare dell’ovvio. Non puoi strigliare un ragazzino perché non conosce Endrigo (che andrebbe conosciuto a tutte le età, sia chiaro), perché stai nuotando in quell’acqua lì, in uno stagno, e non puoi aspettarti di contemplare la barriera corallina. Se scegli liberamente di lavorare al mercato del pesce, insomma, non puoi lamentarti della puzza.
Sul fatto che Morgan abbia una cultura musicale che in Italia hanno pochi, si è già parlato sin troppo. Bisogna saper contestualizzare, bisogna saper commisurare il proprio impegno e il livello di ciò che ci si aspetta agli standard del posto in cui ti trovi. Quando Aldo Busi andò ad Amici a “insegnare” letteratura e comportamento, era sempre Aldo Busi ma sapeva “scendere” al livello richiesto dal target della trasmissione. Morgan, se solo fosse meno egoriferito, potrebbe fare molto per i ragazzi che gli sono stati assegnati. Potrebbe anche avvicinarli a Sergio Endrigo o al solito irresistibile Pantheon morganiano che abbiamo imparato a conoscere nei suoi anni a X Factor. Ma non così, non con le solite bizze che ormai non affascinano più nessuno ma, al contrario, indispongono e irritano.
Le intemperanze di Morgan, ne siamo certi, aiuteranno il programma a far “caciara”, andando ancora una volta a privilegiare lo show rispetto al talent. Nel frattempo, però, nelle mani di Morgan è stato consegnato un gruppetto di ragazzini che sperano di uscire da quella scuola e poi vendere dischi a vagonate, come ormai non riesce a fare quasi nessuno. Sia chiaro, le aspettative sono eccessive (di Emma Marrone e Alessandra Amoroso in giro non se ne vedono), ma a completare l’opera ci penso l’ego ipertrofico di un Morgan sempre più macchietta di se stesso.
Domenico Naso, FQ Magazine