BOB ODENKIRK: DALLE SKETCH-COMEDY ALLE SERIE TIVÙ CON CINICA IRONIA

BOB ODENKIRK: DALLE SKETCH-COMEDY ALLE SERIE TIVÙ CON CINICA IRONIA

La terza stagione di «Better Call Saul» sarà in Italia su Netflix a partire da martedì 11 aprile con un episodio a settimana

Torna Jimmy McGill, l’avvocato interpretato da Bob Odenkirk. Dieci nuovi episodi per la terza stagione di Better Call Saul, dal 10 aprile sulla rete americana Amc e in Italia su Netflix a partire da martedì 11 con un episodio a settimana. Una notizia che farà felice chi ha amato Breaking Bad, visto che si tratta dello spin off di quella che è considerata una delle migliori serie tv di sempre. Nel cast entra uno dei cattivi del capolavoro di Vince Gilligan, quel Giancarlo Esposito che nei panni di Gus Fring ha dato parecchio filo da torcere a Bryan Cranston (l’istrionico protagonista Walter White di Breaking Bad) nascondendo orrende malefatte nei panni del manager del fast food «Los pollo hermanos».
Alla presentazione delle novità Netflix a Berlino, un orgoglioso Ted Sarandos (responsabile della produzione di tutti i contenuti della piattaforma di video in streaming) si è seduto accanto a Bob Odenkirk, l’avvocato e truffatore più simpatico della tv, confermando che Better Call Saul è una delle serie di maggior successo della tv on line.
Bob Odenkirk, parliamo di lei: da dove arriva? Cosa ha fatto prima di «Breaking Bad» e «Better Call Saul»?
«Vengo dalla sketch-comedy che è stata il mio primo amore, forse ancor prima delle donne. Sono cresciuto con Ben Stiller, Janeane Garofalo, Jack Black. È con loro che ho mosso i primi passi e sono diventato un attore. Da non dimenticare il Saturday Night Live che frequentavo venticinque anni fa. So che in Europa prima di queste meravigliose serie tv non ero conosciuto, ma negli States chiunque abbia un televisore in casa mi conosce molto bene».
Dunque Mister Odenkirk, la terza stagione è di solito quella della svolta.
«E lo sarà. Le cose che posso dire con un certo anticipo e in accordo con i miei capi, sennò mi licenziano (ride; ndr), sono tre. Finalmente arriva Saul Goodman. Fino ad ora il mio personaggio si faceva chiamare con il suo vero nome, Jimmy McGill, ma adesso è tempo di cambiare e fare sul serio».
Anche perché il nome che si sceglie per diventare l’avvocato che dà il titolo allo show ha un significato.
«Jimmy fa l’avvocato penalista, e il suo nuovo nome Saul Goodman in realtà è un gioco di parole per attirare i clienti. Il suono della pronuncia della frase inglese “’S all good, man” (che tradotta in italiano sta per “Va tutto bene, amico”; ndr) diventa il mio nome».
Lei sarà una sorta di Dr. Jekill & Mr. Hyde?
«Lo dico soprattutto ai fan di Breaking Bad, non sarò il personaggio che vi aspettate e avete conosciuto quando risolvevo i problemi di Walter White o Jesse Pinkman. Ci saranno molti momenti comici ma non mancheranno thriller e suspense. Infine con l’arrivo di Gus Fring, il ponte con Breaking Bad sarà evidente e vedremo Gus costruire la sua doppia personalità di apparente brav’uomo e spietato assassino. Un cattivo che avrà molto a che fare con me».
Ma rivedremo mai anche Walter White?
«Non è impossibile, parola di Bryan Cranston».

Luca Dondoni, La Stampa

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