DALL’ORTO PAGHERÀ PER LO SFASCIO DELLA RAI

DALL’ORTO PAGHERÀ PER LO SFASCIO DELLA RAI

di Cesare Lanza

Scommettiamo che, dopo aver castigato Paola Perego con illimitata sfrontatezza, il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, andrà presto a casa, sulla base dei suoi errori, assolutamente ingiustificabili? Perché «ogni limite ha la sua pazienza» e la pazienza dei telespettatori è esaurita. Non mi interessa tanto entrare nel dibattito – grottesco – sulle presunte colpe di Paola Perego e sulla chiusura del suo programma, Parliamone sabato. Conosco Paola, a lungo ho lavorato con lei: è una lombardona seria, che si impegna con passione; se sbaglia, è in buona fede. Ha proposto un argomento intoccabile: il fascino delle ragazze dell’Est sugli uomini italiani. Intoccabile, perché? Ci sono nel costume italiano, spesso grossolano, alcuni tabù e uno di questi è il sessismo/femminismo. Guai, ad avvicinarsi! Solo Selvaggia Lucarelli evita di abboccare. Scatta subito l’indignazione, nell’ordine, di: Laura Boldrini; le femministe; i politici a caccia di una citazione; i ben pensanti. Rispetto l’ultima categoria. Ma la Boldrini e compagnia strillante non hanno nient’altro di cui occuparsi? Ed eccomi a Campo Dall’Orto. Basta un’occhiata alla collezione di questo giornale per sapere, nei dettagli, che in Rai succede qualsiasi cosa. Con varie e ripetute possibilità di scelta per il dg: a) dimettersi; b) chiedere scusa; e) prendere provvedimenti; d) quanto meno parlarne! Niente di tutto questo. No, con arroganza fa la voce grossa con Paola Perego e chiude il programma, infischiandosene di chi ci lavora, tecnici e impiegati, comunque innocenti. Come si spiega? Un tentativo maldestro di rifarsi la verginità? Ma «ccà nisciuno è fesso», si dice, non solo a Napoli.

Cesare Lanza, La Verità

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