FABRIZIO MORO: “METTERSI A NUDO PER ARRIVARE AL CUORE DELLA GENTE…”

FABRIZIO MORO: “METTERSI A NUDO PER ARRIVARE AL CUORE DELLA GENTE…”

Esce il 10 marzo il nuovo album del cantautore romano, “Pace” 11 inediti e il brano presentato a Sanremo

Fabrizio Moro“Questo forse è il primo album in cui parlo solo di me stesso…”. Fabrizio Moro presenta così il suo nuovo disco di inediti (l’ottavo), “Pace”, che esce il 10 marzo per Sony Music Italy e che contiene il singolo “Portami via”, con cui ha partecipato al Festival di Sanremo. “Parlo di me, delle mie paure, delle mie fragilità, delle mie gioie, perché scrivere canzoni è terapeutico per me…”
Undici brani, per un album intenso e sentito, che arriva a due anni dal suo ultimo lavoro “Via delle Girandole 10” e che condensa un periodo molto importante della sua vita: “Sono stati due/tre anni molto importanti per me, a livello personale soprattutto, e avevo bisogno di raccontarli per esorcizzare alcune cose, di raccontare il mondo dal mio punto di vista esistenziale”.
“Cerco solo il modo di trovare la Pace che non ho”, recita la prima strofa della canzone di apertura dell’album, “Pace“, che dà il titolo al disco: “È il sentimento che da qualche anno a questa parte mi sfugge di più e che vorrei raggiungere. Ma nell’ultimo periodo sono riuscito a trovare pace in alcune semplici cose, ai giardinetti con mia figlia, andando al centro commerciale, mangiando la pizza con mio padre… Ho iniziato a fare una vita che mi ha messo sempre paura, andare in tintoria, al supermercato…”, dice Moro, che sta per compiere 42 anni e con questo disco tira le somme della sua carriera e della sua vita. “Ho sempre avuto delle difficoltà a relazionarmi con la gente e quando ero piccolo parlavo più con i miei giocattoli che con la gente…”. E nell’album c’è proprio una canzone a cui Moro dice di essere particolarmente affezionato, “Giocattoli” appunto: “Questo è sicuramente il brano che rappresenta di più me e forse tutta la mia generazione. I giocattoli sono simbolo di innocenza e felicità. Io parlavo con Jeeg Robot e Mazinga Zeta: chiedevo a loro di sconfiggere i disonesti, invece di parlare con i miei”.
Sono passati dieci anni dalla vittoria a Sanremo con “Pensa“, canzone socialmente impegnata: “Negli anni ho strizzato parecchio l’occhio alla società, ho scritto brani raccontando spaccati di vita che non riguardavano me in prima persona, con questo disco invece ho voluto parlare di me stesso”. Un album intimo e personale quindi che funziona in maniera terapeutica, perché, “mi permette di esprimere tutta la mia fragilità…”.
E terapeutica è anche l’esperienza come insegnante di canto ad “Amici“, che Moro ha intrapreso nel 2015: “Vivere tre giorni a settimana con i ragazzi, mettermi a disposizione con la mia esperienza di 30 anni di gavetta mi ha dato tanto, mi ha dato pace perché mi ha messo davanti ai miei limiti e alle mie potenzialità”.
Un periodo importante questo per Moro: “E’ la prima volta nella vita che sto godendo di quello che ho, assaporando i momenti. Cosa insegna ai ragazzi di “Amici”? “Li metto in guardia portando la mia esperienza, gli insegno che bisogna essere forti, che la forza conta più del talento. Purtroppo vedo meno convinzione nei ragazzi che cantano oggi. Io avevo un fuoco che non si spegneva mai, in loro non vedo quella fame e quel lampo…”.
E mentre “Portami via” ha già conquistato il disco d’oro e oltre 10 milioni di visualizzazioni del video su Vevo, Moro si prepara a due anteprime live del suo tour: il 20 aprile al Fabrique di Milano e il 26 maggio al Palalottomatica di Roma.
Ma non è tutto. Dopo il duetto con Bianca Guaccero “È più forte l’amore”, scritto su richiesta dell’attrice stessa e inserito poi nel disco “perché era troppo bella e lei ha una voce stupenda”, il cantautore pensa anche al cinema: “Mi piacerebbe sia farlo che scriverlo”.
Intanto è già in arrivo un libro e in programma ce n’è un altro: “La storia di un pugile di San Basilio (il quartiere romano dove Fabrizio è cresciuto, ndr.) realmente esistito ma che ora non c’è più, un Rocky italiano…”.
La ricetta per arrivare alla gente con le sue canzoni Moro la sintetizza in poche e semplici parole: “Ho sempre raccontato le cose in maniera dura. Ma secondo me non va bene essere troppo arrabbiati… ora sto imparando a canalizzarla questa rabbia. A un certo punto de percorso ci sono delle cose che devi smussare, quel che conta per me è però la sincerità… mettersi a nudo perché le mie canzoni arrivino al cuore”.

TgCom 24

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