(Tiziano Rapanà) Questa sera andranno in onda due Solfrizzi in tv. Uno sobrio, pacato e di grande livello attoriale su Rai 3. E l’altro invece è decisamente immerso in un brutto prodotto snob su Canale 5. Indubbiamente il Solfrizzi da preferire è il primo, ovvero il carismatico protagonista del bellissimo Mi rifaccio vivo che è probabilmente uno dei migliori film leggeri degli ultimi anni. L’esatto contrario dunque della pessima fiction Amore pensaci tu, che si conferma, per ora, (in ex aequo con il nuovo Il bello delle donne) il peggior tonfo messo in campo da Mediaset. Tuttavia per me il miglior Solfrizzi non risiede né su Rai 3 né su Canale 5, bensì su Telenorba. Non l’odierna, che è legata a troppe vecchie produzioni Mediaset e ad un rientro non ancora convincente di Michele Cucuzza, ma la storica degli anni novanta che ha avuto come mitico dominus il duo comico Toti e Tata, cioè il vecchio Solfrizzi con il sodale Antonio Stornaiolo. Io preferisco quel primo Solfrizzi: più spontaneo, verace ed incline ad una fulminea inventiva, che ha governato le tante sitcom dell’epoca tra cui Il polpo, Melensa ed il programma Extra Tv. Il Solfrizzi attuale, che è nato con il discreto sceneggiato Mediaset Sei forte maestro, non mi diverte né emoziona come ai tempi di Toti e Tata. Ossia i tempi della felice e ingenua creatività, che si esprimeva con efficace semplicità.
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