Il canale di Mediaset manda in onda cinque serate consecutive dedicate agli anni Settanta e dintorni
Ci sono anni che durano dodici mesi e altri che per intensità e accadimenti, sembrano non finire mai. Il 1977 è senza dubbi un anno destinano a restare nella storia e tra protesta giovanile, politica, canzoni, terrorismo, amore libero, violenza, radio ed ecologia a quarant’anni di distanza continua a restare un’annata emblematica. Per questo Iris, il canale tematico free di Mediaset dedicato al cinema (canale 22), ha deciso di realizzare Black Out, un ciclo di film – in onda da sabato 11 a mercoledì 15 marzo 2017 – dedicato alle migliori pellicole sugli anni ’70 e dintorni.
Black Out, la rassegna di Iris sul ’77
Come il cinema ha contribuito a raccontare quegli anni che non sono cronaca ma neppure storia e che restano ancora oggi al centro di una polemica politica spesso ideologica? Parte da questa riflessione la scelta di realizzare il ciclo Black Out, cinque serate consecutive durante le quali andranno in onda 15 film, tra pellicole notissime e documentari inediti, cui si sommano due speciali realizzati con Tatti Sanguinetti (in apertura) e con Maurizio Costanzo (in chiusura) per parlare del ’77 e non solo. «Gli dedichiamo un ciclo importante, come abbiamo già fatto per la Resistenza o per celebrare William Shakespeare», spiega Marco Paolini, direttore generale dei palinsesti Mediaset. «Usciamo dalla programmazione ordinaria per puntare su una programmazione orizzontale: osiamo senza l’assillo degli ascolti».
Tutti i film del ciclo
Tra film notissimi e pluripremiati, ce n’è davvero per tutti i gusti. Si parte con Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto per arrivare a La classe operaia va in paradiso, passando per Maledetti vi amerò e Bianca, di Nanni Moretti, con una carrellata di pellicole girate negli anni ’70, film di ricostruzione e poi due documentari “militanti” trasmessi per la prima volta in tv: si tratta di Pagherete caro, pagherete tutto (realizzato durante le giornate dell’aprile 1975, a Milano, prima, durante e dopo gli assassinii di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi) e Festival del proletariato giovanile al Parco Lambro (sintesi di 27 ore di registrazioni e 3 ore di 16mm sul festival svoltosi a Milano nel giugno del 1976, che verrà mandato in onda senza tagli e interruzioni pubblicitarie).
«Il pubblico cerca su Iris anche questo tipo di prodotto: la nostra sfida è cercare di creare cicli e rassegne come questa, senza dover essere attenti alle logiche degli ascolti, favorendo una scelta culturale e un po’ fuori dagli schemi», spiega il direttore dei canali tematici free Marco Costa. In Black Out c’è spazio anche per il film Pasolini – che Paolini ha definito «il più grande interprete di quegli anni lì, l’intellettuale più lucido» – ma anche per I ragazzi del pony express, con Jerry Calà, che segna il passaggio dagli anni ’70 di pensiero e di lotta di gruppo, agli ’80 col laureato che non trova lavoro e s’inventa un lavoro.
La sfida di Mediaset
In casa Mediaset si festeggia intanto per gli ottimi risultati del canale Iris, che si conferma leader in prime time dall’autunno del 2016 ad oggi, assestandosi in prima serata sull’1,71%. «Siamo molto soddisfatti perché Iris è la prima rete tematica free: nonostante i competitor molto agguerriti, grazie ai 2500 titoli di library manteniamo il primato e ci possiamo levare qualche sfizio, come Black Out. Nell’autunno ha registrato il record per il multichannel davanti a Sky, Discovery e agli altri gruppi con cui ci confrontiamo», ha commentato Marco Costa durante la presentazione della rassegna, cui hanno partecipato anche il direttore di TgCom24 Paolo Liguori e il giornalista e conduttore di Terra, Toni Capuozzo.
Francesco Canino, Panorama