Dalla musica al cinema, lo showman ha messo la sua firma in alcuni momenti indimenticabili dello spettacolo italiano
Musica, radio, televisione, teatro e persino cinema. Non c’è campo dello spettacolo che non abbia visto Johnny Dorelli protagonista di grandi successi. Oggi compie 80 anni. Dotato di charme, eleganza e grande ironia, è stato spesso anche agli onori delle cronache rosa con i suoi amori, da Lauretta Masiero a Catherine Spaak, fino a Gloria Guida.
Nato a Meda (Lombardia) il 20 febbraio 1937. Figlio d’arte Dorelli si trasferisce da bambino in Usa per il lavoro del padre, il lirico Giovanni D’Aurelio, e a New York frequenta la prestigiosa High School of Performing Arts. Quando nel 1955 non ancora ventenne rientra in Italia, viene subito accolto nella scuderia CGD di Teddy Reno, che gli fa incidere soprattutto cover di brani in lingua inglese. E solo tre anni dopo arriva il successo quando un giovanissimo Johnny, sistemato in coppia con Domenico Modugno al Festival di Sanremo, interpreta “Nel blu dipinto di blu”. L’anno successivo, la coppia Modugno-Dorelli si ripresenta a Sanremo, questa volta con “Piove”, e vince di nuovo. Per Dorelli Sanremo è un appuntamento che segna delle tappe fondamentali, e così nel 1967, in coppia con l’autore Don Backy, porta un altro classico, “L’immensità”, che è a oggi forse il suo maggior successo discografico.
Negli anni 60 inizia anche a dare prova di duttilità sul piano della recitazione e dell’intrattenimento. Prima con alcuni caroselli, poi presentando alcuni spettacoli televisivi di grande successo. Dopo una contestata edizione di “Canzonissima” condotta insieme a Raimondo Vianello (1969) e un periodo di crisi artistica, torna prepotentemente alla ribalta passando dal musical firmato Garinei e Giovannini. “Aggiungi un posto a tavola” è un successo di quelli passati alla storia e ripreso più volte. In teatro poi Dorelli tornerà nel 1980 con “Accendiamo la lampada”, spettacolo galeotto per il suo amore con Gloria Guida.
Gli anni 70 e 80 sono quelli che lo vedono protagonista anche al cinema, con più di venti commedie leggere di grandissimo successo. Del 1973 “Pane e cioccolata” di Franco Brusati con Nino Manfredi, un emigrato italiano in Svizzera; “Dimmi che fai tutto per me” (1976) con Pamela Villoresi, di Pasquale Festa Campanile; “Il mostro” (1977) thriller di Luigi Zampa con Sydney Rome e musiche di Ennio Morricone. “Spogliamoci cosi’, senza pudor” (1977) con Enrico Montesano e Barbara Bouchet; “Amori miei” (1978) di Steno, in cui è Marco, uno dei due mariti di Anna, interpretata da Monica Vitti. Poi ancora “Tesoro mio” (1979) con la bellissima Zeudi Araya. “Il cappotto di Astrakan” (1980), tratto dal romanzo di Piero Chiara; “Mi faccio la barca” (1980) di Sergio Corbucci; “Dio li fa e poi li accoppia” (1982), ritorna a collaborare con Steno; “Sesso e volentieri” (1982) di Dino Risi con Gloria Guida; “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio” (1984) con Lino Banfi; “State buoni se potete” (1983) di Luigi Magni, “A tu per tu” (1984) sempre di Corbucci.
Nel 1983, affiancato da Amanda Lear, Nadia Cassini, Gigi e Andrea e Gigi Sabani, conduce su Canale 5 la gara musicale “Premiatissima” che riesce persino a superare il Fantastico di Gigi Proietti. Nel 1984 interpreta il maestro Perboni nel “Cuore” di Luigi Comencini e nel 1988 La coscienza di Zeno di Sandro Bolchi. Nel 1990 è A Sanremo come conduttore assieme a Gabriella Carlucci, e l’anno successivo presenta il varietà del sabato sera Fantastico insieme a Raffaella Carrà. Nel 1991 è nel cast de “Il muro di gomma” di Marco Risi. Nel 2005 nel film di Pupi Avati “Ma quando arrivano le ragazze”.
Del 2007 e’ la sua ottava partecipazione all’Ariston come cantante in gara (la prima nel 1958), con il brano Meglio cosi’. Nel 2011, riceve il riconoscimento speciale Leggio d’oro “Alberto Sordi”.
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