DIECI PUNTATE PER RACCONTARE LE FAMIGLIE NON TRADIZIONALI

DIECI PUNTATE PER RACCONTARE LE FAMIGLIE NON TRADIZIONALI

amore pensaci tu canale 5Siamo lontani anni luce dai tempi di Anna Karenina. Ormai non si distingue più tra famiglie felici e infelici. Oggi la distinzione sulla bocca di tutti è quella tra famiglie convenzionali e non. E su tutte le declinazioni possibili di questa distinzione si basa la nuova fiction di Mediaset in onda da venerdì su Canale 5 Amore pensaci tu. Venti episodi in dieci puntate (ogni venerdì in prima serata) che raccontano i destini incrociati di quattro nuclei familiari. Una coppia separata (Carmine Recano e Martina Stella) in lotta per l’affido dei figli, una coppia gay (Fabio Troiano e Giulio Forges Davanzati) cui viene affidata la cura di una nipotina «orfana», e altre due coppie dove i tradizionali ruoli sono ribaltati: nelle famiglie di Emilio Solfrizzi e Filippo Nigro sono gli uomini a badare alla casa e ai figli, mentre le moglie (Valentina Carnelutti e Giulia Bevilacqua) lavorano e delegano.
Obiettivo principale degli autori è quello di sospendere il racconto in un equilibrio perfetto tra commedia e realismo. Alla fine si parlerà sempre di gestione dei figli, di sbandate, di amore coniugale, di lavoro e famiglia, ma lo si farà soprattutto per combattere i cliché. Fabio Troiano (che veste i panni di un omosessuale disinvolto e soprattutto in pace con se stesso) si stupisce quando si trova a recitare battute che nella vita reale direbbe alla sua fidanzata. «È questo che mi ha affascinato di più – spiega l’attore – l’idea che la coppia gay non è più in scena per parlare di se stessa e della sua diversità, ma per raccontare le sue affinità con le coppie etero».
Gli uomini, comunque, sono i veri protagonisti di questa fiction. Le donne finiscono per essere delle comprimarie (seppur importanti). Gli attori (Solfrizzi e Nigro su tutti) interpretano ruoli inediti ma ormai molto diffusi oggi: i papà che si occupano di figli, che fanno la spesa, che gestiscono la casa e che – non lavorando – finiscono per prendersi quel tempo e quegli spazi un tempo appannaggio del mondo femminile. Insomma i «compagnoni» di Amici miei, ora si ritagliano il tempo per le zingarate tra un biberon e un minestrone.

Pier Francesco Borgia, il Giornale

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