La verita’ sullo slittamento – a data da definirsi – delle due serate-evento tv di Rai1 su Mina e Adriano Celentano e’ ben diversa da quella esposta dal direttore della rete ammiraglia Rai: “mettere in piedi altri due spettacoli live dove ne’ io ne’ Mina saremmo stati presenti mi sembrava di forzare la mano”. E lo stesso Celentano a dirlo, ‘correggendo’ Andrea Fabiano, direttore di Rai1, che ieri a margine del tema Festival di Sanremo aveva detto “stavamo lavorando perche’ potessero andare in onda in primavera, ma al momento non sono piu’ previste. Il progetto resta in stand by, vedremo se sara’ ripreso piu’ avanti”. Oggi Celentano dal suo blog chiarisce scrivendo “Caro Andrea Fabiano di Rai1, non mi piace per niente il modo di come e’ stata divulgata alla stampa la VERITA’ (scritto proprio in lettere maiuscole, ndr) sulla messa in onda delle due serate dedicate a “Mina-Celentano” previste in primavera”. E aggiunge che “dopo lo speciale andato in onda lo scorso 12 dicembre, pur premiato da un inaspettato 20% di share, mettere in piedi altri due spettacoli live dove ne’ io, ne’ Mina saremmo fisicamente presenti, mi sembrava di forzare la mano”. Celentano chiarisce quindi che “le cose sono andate semplicemente cosi’ e tu (riferito a Fabiano, ndr) lo sai: la settimana scorsa dissi a Claudia (la moglie Mori, ndr) di fare due telefonate. La prima alla Rai e subito dopo a Mina o a Massimiliano Pani per metterli al corrente di quanto avevo deciso. E quindi spiegare a entrambi le ragioni del mio ripensamento dovuto esclusivamente a una forma di rispetto nei riguardi del pubblico. E lei, cosi’ fece”. Per l’artista sarebbe stato quindi un “forzare la mano, nonostante questa volta l’assenza delle “MIGLIORI” (dal titolo dell’ultimo album di successo firmato dai due, ndr) sarebbe stata compensata da grossi nomi dello spettacolo non solo italiani ma anche stranieri, che per quanto grossi, a mio parere, si sarebbero trovati alle prese con un titolo sbagliato come ‘Mina-Celentano’. Senza contare poi la marea di spot che avrebbe preceduto ‘l’arrogante spettacolo’ di chi non c’e’. Questa e’ la verità dei fatti. Certo, mi rendo conto che rifiutare due prime serate su Rai1 con tutto l’apporto pubblicitario che ne conseguirebbe a beneficio del disco, per qualcuno e’ uno scandalo. Ma il disco, si sa, arriva sempre dopo la “verità”.