(Tiziano Rapanà) Ieri sera, Rai 2 ha mandato in onda l’ennesima banalità made in Usa. Si chiama Bull. E si tratta della solita solfa episodica poliziesca. Il suo protagonista è altrettanto usuale, per via di componenti psicologiche rubacchiate dai telefilm The mentalist, Lie to me e Shark. Sinteticamente si può definire la cosa come una miscelazione di meccaniche e ritualità già viste. Indubbiamente Rai 2 ha fatto un pessimo acquisto, che non onora la prima serata domenicale. Tutto l’opposto di Rai 3 che invece ha felicemente riproposto, come di consueto la domenica, Che fuori tempo che fa. E’ un programma che mi piace, perché è portatore di moderata allegria ed autentica serenità. Fazio è bravissimo a moderare questo suo simposio popolaresco, così come sono bravi gli invitati a tenere alta l’atmosfera allegra. La giovialità, tuttavia, non sempre è di casa a Rai 3. Ad esempio non lo è il sabato sera, giorno della messa in onda della tremenda trasmissione Le parole della settimana, condotta infelicemente da Massimo Gramellini, che preferisco nei panni a lui più idonei d’opinionista.
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