(Tiziano Rapanà) C’era una volta – piccole storie per la buonanotte, on air su Padre Pio TV, è un capolavoro di amore e rispetto per il pubblico piccino. Televisivamente non è una gran cosa: si tratta soltanto della vecchia riproposizione di narrazione riguardante la favola della buonanotte, presentata da Fr. Cosimo Maria Vicedomini. Non si tratta pertanto di un progetto portatore di alcuna innovazione. Anche se si apprezza per la presenza sobria e rassicurante del frate raccontatore, il quale è portatore sano di un ossequio autentico nel confronti del piccolo telespettatore. Tra l’altro è pure un buon narratore. Certo il frate non è Vittorio De Sica e dunque non dona allo spettatore la carica di meravigliata suspense tipica del narrare dell’attore, però ha una buona mimica e tempi discreti. E il programma intero ha un’atmosfera casalinga donatrice di un’avvolgente serenità. Indubbiamente questo più che uno spettacolo tv è una vera e propria anomalia, perché difficilmente si vede qualcosa di simile. E non a caso questa felice attestazione di singolarità mi spinge forse ad una riflessione più ampia sulla televisione di questo genere. Ossia: La tv rispetta i bambini? La questione è difficilissima. Istintivamente prevale il no, eppure ci sono delle realtà che sono a portata di piccino. Penso ai canali tematici dedicati ai più piccoli (Rai Gulp, Rai Yoyo, K2 eccetera) che realizzano dei palinsesti finalizzati alla soddisfazione del piccolo pubblico. Oltre alla programmazione dedicata dai network principali… insomma gli spazi adatti ai più piccoli ci sono e funzionano. Tuttavia non trasmettono quel riguardo, dovuto ad uno spettatore più indifeso, che è parte integrante dell’humus creativo di C’era una volta.
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