Confermata la co-conduzione. Lui: “Coppia da cartoons, come Paperino e Paperina”
Insomma sarà il Festival dei due mondi. Il top di Rai e Mediaset in effetti si ritrova all’Ariston per condurre insieme la sessantasettesima edizione di Sanremo.
Se ci pensate, solo quattro anni fa molti sorridevano all’idea che ci fosse Carlo Conti al posto di Morandi e della Clerici o di Fazio. Adesso lo conduce con Maria De Filippi in quello che qualcuno definisce scherzosamente «il patto di Follonica». Dopo la fine dell’ultimo Festival, ha spiegato lui, «mi sono detto: e ora cosa mi invento?». Si è inventato l’imprevedibile: «Mi immagino di essere con lei come una coppia da fumetto, mi vengono in mente Paperino e Paperina». E ieri, durante la conferenza stampa sanremese più attesa degli ultimi anni, hanno fanno intendere che cosa vedremo dal 7 all’11 febbraio: una complicità scherzosa quasi improvvisata tra un conduttore che dice «mille parole al minuto» e una conduttrice che «nello stesso minuto ne dice sei». Gli scambi tra loro due saranno uno dei punti di forza di questo Festival. «Quando Carlo me lo ha proposto per la prima volta – ha detto lei – mi è preso un colpo. Mi sono consultata con Maurizio (Costanzo – ndr), che non è mai stato contrario, poi ci siamo incontrati con Giancarlo Leone, abbiamo preso un caffè e alla fine ho capito che sarebbe stato stupido non accettare». L’incontro definitivo è stato in estate, quando lei era ad Ansedonia e lui «un po’ più su in Toscana». In poche parole, Conti ha avuto ovviamente il benestare della Rai e De Filippi si è consultata con Piersilvio Berlusconi: «L’ho chiamato al telefono perciò non so se lui abbia brindato o sia rimasto di stucco, però mi ha detto fai ciò che vuoi, confermando la libertà che ho in Mediaset. Il tutto, tanto per dire, è durato lo spazio di tre minuti massimo».
Ora ci siamo, la signora di Mediaset è (gratuitamente) nel Festival della Rai senza essere entrata, come dice, «nelle scelte di contenuto né in quelle delle canzoni». Insomma, cosa farà? «La mia è una partecipazione vera e propria, lui rimane il direttore artistico. Io farò come fanno tutti, annuncerò il brano, gli autori, il direttore d’orchestra». Una prova generale per fare tutto da sola il prossimo anno? «Lo escludo categoricamente», è la risposta determinate. Senza dubbio, quando è entrata nel piccolo teatro dell’Ariston dove va in scena da anni la prima conferenza stampa di Sanremo, Maria De Filippi era emozionata: «Quando ero ragazzina al Festival tifavo per Celentano», ha detto sorridendo (e forse per coincidenza ci saranno tre brani di Celentano nella serata delle cover…). «La mia presenza qui non cambia nulla al Festival, ma cambierà qualcosa per me. Mi sento incosciente ad aver accettato questo ruolo? Un po’ sì, ma dopotutto è parte del mio mestiere».
In realtà per entrambi è una sfida, ma a goderne saranno in tanti. La Rai (che di fronte a costi intorno ai 15 milioni e mezzo dovrebbe incassarne oltre 22 di pubblicità) farà il pieno di ascolti. Mediaset conferma un atteggiamento liberale di alto profilo. E nel complesso il Festival, dato per finito fino a un decennio fa, continua un periodo di clamoroso successo. Ma chi ci sarà oltre alla «coppia delle coppie»? «Bastiamo Maria ed io», nicchia Conti: «Ogni anno, dalla coppia Arisa ed Emma nella mia prima edizione, ho cercato di fare qualcosa di diverso». Però all’orizzonte in effetti non c’è alcuna valletta confermata, e anche questa sarebbe una piccola rivoluzione. «Magari ci saranno valletti, perché no?», scherza lei. Di sicuro ci sarà l’omaggio a Tenco e probabilmente quello a Franco Califano (il 30 marzo saranno quattro anni dalla sua morte) e la Tim (che è sponsor unico) l’ultima sera attribuirà il premio speciale Tim Music al brano festivaliero più ascoltato sulla «app»). Per concludere, in una scenografia con l’orchestra su più piani ai lati del palco e assai «piena di scale» («Ho sperato fino all’ultimo che non ci fossero», ha scherzato la De Filippi), andrà in scena un Festival dei due mondi che raccoglie il meglio della tv generalista italiana. Sulla carta, una scommessa già vinta.
Il Giornale