SCHIAVONE E I BASTARDI, IL GIALLO RAI È VINCENTE

SCHIAVONE E I BASTARDI, IL GIALLO RAI È VINCENTE

Gassmann e Giallini commissari affascinanti e stropicciati frutto della penna dei giallisti De Giovanni e Manzini conquistano gli ascolti della prima serata, una riscoperta del noir all’italiana

alessandro-gassmann-noi-bastardi-di-pizzofalconeDatemi dei delitti, anche un po’ blandi, ma soprattutto datemi qualcuno, magari fascinoso, che li risolva entro un’ora e mezza. La tv italiana dei grandi numeri ultimamente è questa, una riscoperta notevole del noir all’italiana, che ha ottimi scrittori su carta e ora approda in tv. Non ci sono più solo Camilleri e Montalbano, ai grandi numeri di cui sopra bisogna ora aggiungere Alessandro Gassmann a capo della scombiccherata quanto accattivante banda di poliziotti dei Bastardi di Pizzofalcone. Numeri sui sette milioni di spettatori al debutto (e anche martedì sera) per una serie di storie che pur nascendo sull’esempio di grandi maestri americani (l’autore Maurizio De Giovanni si ispira chiaramente a Ed McBain) si calano in una realtà come quella di Napoli – che ridiventa suggestiva in tv – si tengono lontano da gomorrismi estremi e mettono in scena soprattutto la rappresentazione umana del gruppo di poliziotti più “smandrappato” – sulla carta – e più efficiente nella realtà, delitti risolti alla vecchia maniera mentre nessuno di loro riesce a risolvere davvero i suoi problemi personali.
Ed è anche il momento di un sano dualismo, a questo punto, tra attori di casa nostra protagonisti: è fresca di successo – e con grandi numeri per Raidue – la serie Rocco Schiavone, tratta dai romanzi di Antonio Manzini. Anche qui una figura di spicco, anzi solitaria, i suoi collaboratori sono molto meno “pesanti” rispetto a quelli di Lojacono, quella del protagonista interpretato da Marco Giallini, vicequestore, romanissimo trapiantato ad Aosta e anche lui per guai seri nella sua professione e una pessima storia alle spalle. Giallini&Gassman – prima o poi si potrebbe tentare un crossover tra le due serie… – sono le figure più forti e affidabili nel passaggio recente e travagliatissimo nel nuovo corso Rai. Dietro c’è della buona letteratura di genere: lo schema, guarda caso, è di quelli solidi e punta a rinnovare il passato senza perderne di vista la lezione.

Antonio Dipollina, Repubblica

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