Lo riferisce la famiglia dell’attrice, in un comunicato pubblicato dalla rivista People. Quattro giorni fa un attacco di cuore su un volo diretto a Los Angeles
Lutto nel mondo del cinema. È morta a 60 anni Carrie Fisher, la “Principessa Leila” di Star Wars. Ad annunciarlo è stato un portavoce della famiglia citato dal magazine People. Quattro giorni fa l’attrice americana aveva avuto un attacco di cuore durante l’atterraggio allo scalo di Los Angeles. L’emergenza si era verificata 15 minuti prima che l’aereo toccasse terra.
Il personale di bordo era intervenuto immediatamente con un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca per tenerla in vita. Allo scalo era poi stata prelevata da un’autoambulanza che l’aveva portata al pronto soccorso all’Ucla Medical e successivamente era stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva. Sembrava che le sue condizioni fossero stabili, stando a quanto avevano fatto sapere la madre Debbie Reynolds e il fratello poi oggi sarebbero subentrate le fatali complicazioni.
La figlia: “Era amata in tutto il mondo. Si sentirà la mancanza”
Il portavoce della famiglia, Simon Halls, ha reso note le parole della figlia di Fisher, Billie Lourd: «E’ con una tristezza profonda che Billie Lourd conferma che la sua amata madre Carrie Fisher è deceduta alle 8:55 di questa mattina», si legge nella dichiarazione. «E’ stata amata dal mondo e lei ci mancherà profondamente», prosegue la figlia dell’attrice, secondo quanto riporta People. «Tutta la nostra famiglia vi ringrazia per i vostri pensieri e le vostre preghiere».
Carrie nasce a Beverly Hills e sembra che il suo destino sia segnato fin dall’inizio: il padre è il cantante Eddie Fisher e la madre, l’attrice Debbie Reynolds. La sua prima apparizione nel mondo dello spettacolo avvenne con l’interpretazione del ruolo di una debuttante e ballerina nel revival di Broadway Irene (1973). Il successo arriva quattro anni dopo, nel 1977, a soli 19 anni, quando interpreta il ruolo indimenticabile della principessa Leila nella saga di Guerre Stellari.
Carrie Fisher dopo un lungo periodo di quasi oblio, era tornata ad interpretare la principessa Leila nel VII episodio di Guerre Stellari Il risveglio della forza nel 2015. Attualmente era impegnata in un tour in giro per il mondo per presentare il suo libro Diario di una principessa. Nel 2017 avrebbe dovuto prendere parte alle riprese dell’ottavo episodio della saga.
Lontano dal set Carrie non aveva mai nascosto il suo male di vivere: soffriva di disordine bipolare. Le sue battaglie con la depressione erano state al centro di libri come «Postcards from the Edge», scritto dopo la quasi fatale overdose mentre girava Anna e le Sue Sorelle di Woody Allen, e l’autobiografia «Wishful Drinking.» I genitori celebri non le avevano facilitato l’infanzia: il padre aveva lasciato la madre per Liz Taylor. A 15 anni aveva recitato in un musical, a 17 nel film «Shampoo». Per la parte di Pricipessa Leila aveva battuto Jodie Foster e Sissi Spacek. Infelice la vita privata: un affare con Dan Akroyd, un matrimonio di meno di un anno con Paul Simon che ispirò la canzone Hearts and Bones. E in «The Princess Diarist,» la confessione di quanto molti sospettavano: con Harrison Ford ci fu una torrida love story al tempo del primo Guerre Stellari: lui all’epoca aveva 14 anni di più ed era sposato, lei appena 19enne. «Era una persona unica nel suo genere, brillante, originale, divertente ed emotivamente impavida – ha detto Ford -. Ha vissuto la sua vita con coraggio. Ci mancherà a tutti».
La Stampa