Terza classificata dietro a Gaia e ai Soul System, Eva Pevarello, ultima cantante della squadra di Manuel Agnelli, guarda avanti. Alla musica e ai tatuaggi: le grandi passioni che l’hanno sempre accompagnata. E si racconta, «ancora ubriaca»
«Sono ancora ubriaca», scherza Eva quando la raggiungo per telefono la mattina dopo la finale di X Factor. È arrivata terza e il fatto di aver sfiorato il trofeo per un soffio è l’ultimo dei suoi pensieri. È felice per essersi battuta in quello che credeva, di aver lavorato con Manuel Agnelli («è come se fosse il mio papà») e, soprattutto, di aver preso maggiore consapevolezza del suo talento. Un talento che la porterà lontano. Anche nei tatuaggi che continuerà ad applicare sulla sua pelle.
Terzo posto: se lo aspettava?
«Non mi aspettavo neanche di arrivare in finale. Quando Cattelan ha fatto il mio nome nella prima manche non ci potevo credere: è stata una bella sorpresa».
Il suo era l’unico inedito in italiano: crede ancora che la sua fosse la scelta migliore?
«Assolutamente sì. Mi piace anche l’inglese ma, essendo una cantautrice, mi trovo molto più a mio agio con l’italiano: so perfettamente quello che dico e sono assolutamente me stessa. Cantassi o scrivessi qualcosa in inglese non sarebbe lo stesso».
A proposito di inedito, si è molto commossa quando ha sentito la sua canzone in radio.
«Non me lo dimenticherò mai quel viaggio in van con i Soul System: non potevo credere di sentire la mia voce in radio e, per quanto mi fossi sforzata, non sono riuscita a trattenere le lacrime».
A proposito di lacrime, forse lei è l’unica a essere riuscita a far piangere Manuel Agnelli.
«Non sono contenta di averlo fatto piangere, ma quando qualcuno si commuove per quello che fai è bellissimo. Quando tocchi l’anima delle persone vuol dire che ce l’hai fatta. Per me è quella la cosa più importante. Arrivare fino alla fine è stata già una vittoria».
E Manuel cosa le ha detto alla fine di questa avventura?
«Sul palco mi diceva che eravamo una piccola barchetta contro una nave. Era preoccupato che la prendessi male, ma io sapevo già come sarebbe finita».
In che senso?
«Non ho mai pensato veramente di poter vincere. Partecipare è stata la rivincita più grande della mia vita e a me basta questo».
Durante il Daily ha detto: «Non ho mai creduto abbastanza in me stessa prima di entrare a X Factor».
«Musicalmente non ci ho mai creduto davvero. Ho sempre avuto la passione per la musica, ma non l’ho mai presa come una cosa seria. Non credevo che avrei mai potuto fare strada e X Factor, piano piano, è riuscito a farmi capire di cosa stessimo parlando».
Facciamo un passo indientro, al ballottaggio della discordia che la vedeva contro Caterina. Tutti i giudici si domandavano perché fosse a rischio eliminazione.
«Ero super tranquilla, quel giorno. Ero riuscita a convincere Manuel a farmi fare una cover di Bob Marley, ero davvero soddisfatta della mia performance ed ero in pace con me stessa. L’ho presa molto sportivamente: quello che arriva, arriva, come va, va. Non ero spaventata, anzi: ero carica».
Con Loomy si è fatta un tatuaggio come ricordo di questa esperienza.
«Sicuramente mi tatuerò ancora, ma non farò altri tatuaggi per X Factor. Proseguirò con il mio abbellimento del corpo e non mollerò mai quello che amo fare: né la musica né, appunto, i tatuaggi. Non sono monocromatica, vivo delle passioni e delle cose che amo e continuerò a farlo».
Mario Manca, Vanity Fair