Enrico Ruggeri, Fulvio Muzio e Silvio Capeccia hanno annunciato la pubblicazione dellʼalbum “Noblesse oblige” il 10 marzo
La data fissata è il 10 marzo 2017. In quel giorno uscirà “Noblesse oblige”, l’album che segna il ritorno dei Decibel 35 anni dopo lo scioglimento del gruppo. Enrico Ruggeri, Fulvio Muzio e Silvio Capeccia si sono ritrovati per riannodare i fili di una storia che ha segnato la scena punk italiana. “La musica di oggi è tutta uguale – dice Ruggeri -. Il nostro album sarà diverso. E non chiamateci pop, non vogliamo piacere a tutti”.
Milano, zona Porta Romana. Liceo Berchet. E’ qui che è cominciato tutto a metà degli anni 70 ed è qui che Enrico Ruggeri sceglie di dare l’annuncio di un ritorno che i fan attendevano da anni. Il punto di partenza sono un paio di ricorrenze. I 60 anni che il cantautore milanese compirà nel 2017, e quel numero “7” alla fine del prossimo anno che di solito coincide con avvenimenti importanti. “Il 1977 è l’anno del punk, l’anno del mio primo disco” spiega. E allora cosa fare per celebrare degnamente? Escluso il classico album di duetti con amici e colleghi (“Lo fanno tutti, di arrivare 28esimo in una cosa sinceramente non mi interessa”), la soluzione l’ha messa il destino. “Sono andato a Londra per il concerto del 40ennale di un album per me fondamentale, ‘Kimono My House’ degli Sparks. E lì ho trovato due amici. Da quel momento abbiamo iniziato a intensificare le nostre frequentazioni e ci è nata qualche idea…”.
Gli amici in questione erano Fulvio Muzio e Silvio Capeccia, con i quali Ruggeri ha iniziato la sua carriera nei Decibel. Due album tra il 1977 e il 1980, seminali per il movimento punk e new wave italiano, con classici come “Contessa” e “Vivo da re”, rimasti stabilmente nel repertorio del cantautore. Muzio e Capeccia si sono poi dedicati ad altro, diventato medico il primo, imprenditore il secondo, ma la musica non l’hanno mai dimenticata. Ed ecco l’occasione per riprendere le fila del discorso interrotto.
“Non solo abbiamo iniziato a suonare, ma anche a scrivere. La cosa fondamentale era che non avesse nulla a che fare con un album di Ruggeri. Quindi come all’epoca la musica è di Silvio e Fulvio e io ci ho messo i testi che, pur essendo i miei, hanno sicuramente subito l’influenza di composizioni diverse dalle mie solite”. Il secondo problema era il confronto con il passato. “I nostri sono stati due album che hanno lasciato il segno. Ci siamo detti di iniziare a scrivere ma anche di fermarci nel caso le canzoni non fossero state all’altezza”. E invece ecco “Noblesse oblige”. Che al momento è più facile definire per quello che “NON” sarà. “Questo disco non contiene groove o tastiere virtuali. Si differenzia in maniera barricadera rispetto alla musica di oggi che, dal punto di vista degli arrangiamenti, è un magma di suoni precotti dove tutto si assomiglia” dice Ruggeri. “Abbiamo trovato un filo comune con ‘Vivo da re’, un album molto vario” aggiunge Capeccia.
Perché “Noblesse oblige”? Presto detto. “Volevamo un titolo che desse l’idea del carattere elitario del progetto – dice Ruggeri con un pizzico di ironia ma nemmeno troppa -. Non siamo pop. Accomuno la parola pop alla parola piaggeria. Troppe volte sento canzoni nel quale il disperato desiderio è piacere a più persone possibile. Credo che questo sia in contrasto con il concetto di arte. Tutti i dischi che conservo credo fossero fatti con il desiderio di fare qualcosa che rimanesse nel tempo”. E per “l’élite” di superfan è stata pensata la versione deluxe dell’album, in pre-order già dal 16 dicembre: tiratura limitata di 1000 copie con il nuovo album in vinile doppio, il cd con extra track, il vinile 12”, 33 giri “Punk”, il vinile 12”, 33 giri “Vivo da re”, il vinile 45 giri del primo singolo “Indigestione Disco/Mano armata”, il poster del primo concerto, il poster dell’ultimo tour, un book fotografico di 48 pagine, una foto autografata dalla band, una T-shirt esclusiva e un dvd documentario. Seguirà poi un tour in luoghi piccoli.
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