Il ballerino torna sulla fine del matrimonio: «Mi sono sentito smarrito, ho perso tutto. Poi il dolore per questo fallimento lo metabolizzi, lo accetti». Meglio «vivere, soffrire, amare piuttosto che limitarsi a esistere»
«Il mio terremoto dell’anima è stato la separazione da mia moglie, per me l’anima è tua moglie, tuo figlio, una casa, il tuo habitat». Stefano De Martino torna di nuovo al capitolo più doloroso, il divorzio da Belén Rodriguez, datato dicembre 2015.
«Quando viene meno questa casa, ti senti smarrito», ha spiegato ospite del Maurizio Costanzo Show, poche settimane dopo da quando via social aveva confessato «sarei un ipocrita a dire che non sono più innamorato di lei. L’amore non è un interruttore che accendi e poi spegni».
E, parlando dei giorni più tristi, ha aggiunto: «Prima ti ritrovi la via della cucina al buio, poi non trovi né la cucina, né il corridoio. Poi il dolore per questo fallimento lo metabolizzi, lo chiamano elaborazione del lutto, si passa dalla negazione iniziale in cui si fa finta che non sia successo nulla, fino all’accettazione finale, nel mezzo ci sono altre tappe come la negoziazione e la depressione».
Sofferenza, però, che il ballerino non rinnega: «Questi terremoti fanno soffrire, ma viva Dio che esistono perché preferisco vivere, soffrire, amare, anziché esistere apaticamente».
Lei intanto, come ha dichiarato in diretta tv, è andata avanti, al fianco di Andrea Iannone: «Con Stefano l’amore e la complicità erano finiti da molto prima che Andrea arrivasse, le persone non si sostituiscono». Ma non si rimprovera nulla: «La separazione continua a essere la mia grande ferita aperta, ma posso dire di non avere rimpianti, so di aver fatto tutto il possibile per tenere la mia famiglia unita. Purtroppo non ha funzionato».
E pensando al futuro, Stefano, ha in mente solo (nonostante un presunto nuovo amore) il figlio Santiago, 3 anni: «Che regalo chiedo a Babbo Natale? Essendo un padre, in cima alle mie priorità c’è la felicità di mio figlio».
Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair