Snobismo o integrità?
“Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel“, con questa motivazione il drammaturgo irlandese George Bernard Shaw, a cui proprio oggi 91 anni or sono l’Accademia Reale di Svezia conferì il premio Nobel per la letteratura, ritornò al mittente l’onorificenza. Almeno in un primo momento, poi fu convinto ad accettarlo ma non volle ritirare il premio in denaro che dirottò alla traduzione dallo svedese di Strindberg. Noto anche per le sue controverse simpatie per Mussolini prima e Stalin poi, George Bernard Shaw non fu meno caustico con un’altra Accademia, quella dei “Motion Picture Arts and Sciences” che nel 1939 lo premiò con l’Oscar per la migliore sceneggiatura per il film “Pigmalione” tratta da una sua commedia del 1913 e che diventerà poi popolarissima negli anni cinquanta grazie al musical “My Fair Lady“. Shaw definì il premio niente meno che “un insulto proveniendo da quella fonte”. L’autore irlandese è ad oggi insieme a Bob Dylan l’unico artista ad aver vinto nella sua carriera sia il Nobel sia l’Oscar. Il menestrello di Duluth che come l’illustre predecessore ha deciso di snobbare l’invito dell’Accademia svedese vinse l’Academy Award nel 2001 per la migliore canzone originale con “Things Have Changed” nella colonna sonora del film “Wonder Boys” con Michael Douglas, ma a differenza di Shaw in quel caso non lo considerò affatto un insulto e anzi per molto tempo si è portato la stautetta in tour piazzandola sopra un amplificatore. Meno polemica e più emotiva la reazione della scrittrice e drammaturga austriaca Elfriede Jelinek che, premiata col Nobel nel 2004, dopo aver manifestato sorpresa e aver indicato nel connazionale Peter Handke un candidato più meritevole, decise di “presenziare” salla consegna attraverso un videomessaggio. Di certo il rifiuto più celebre e categorico fu però quello dello scrittore e filosofo francese Jean-Paul Sartre che nel 1964, pur manifestando rispetto per l’istituzione svedese, dichiarò di non poter accettare quel premio, come del resto aveva rifiutato le onorificenze della Legion d’onore e dell’Académie e il Collège de France, sia perchè il valore di un autore si può stabilire solo dopo la morte, sia per preservare la sua autonomia di intellettuale critico con il potere. Altri dissidenti non hanno avuto l’opportunità di scegliere. Si tratta di Carl Von Ossietzky, giornalista e pacifista tedesco, che quando nel 1935 ricevette il Nobel per la pace si trovava recluso nel campo di concentramento nazista di Sonneburg. Altri due oppositori politici hanno ricevuto il premio Nobel in stato di detenzione: la leader dell’opposizione birmana e ora guida del Myanmar, Aung San Suu Kyi nel 1991 e Liu Xiaobo, insegnante e scrittore cinese nel 2010. Nel 1958 Boris Pasternak fu costretto dal regime sovietico a declinare invito e premio. Pochi mesi prima Feltrinelli aveva pubblicato il “Dottor Zhivago” suscitando le ire del Cremlino. Nel 1988 gli eredi di Pasternak poterono ricevere il riconoscimento.
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