Domani esce il film “Animali fantastici e dove trovarli” ambientato circa 70 anni prima della saga più celebre
I fan di Harry Potter lo ricorderanno: nelle mani del maghetto e degli altri studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts c’era spesso un testo scolastico, un manuale dal titolo Animali fantastici e dove trovarli.
Serviva uno spunto per ritornare nel magico (e ricchissimo per le casse di Hollywood) mondo di Harry Potter e ora, quello spunto, è stato fornito proprio dal manualetto, che J.K. Rowling, l’autrice della fortunatissima saga, ha trasformato, con la collaborazione di Steve Kloves, in un copione.
Animali fantastici e dove trovarli arriva dunque domani nelle sale anche in Italia, per raccontare le stesse atmosfere magiche di Harry Potter e riprendere anche alcuni dei suoi personaggi. La storia però è ambientata molto prima, precisamente 70 anni prima, a New York, dove arriva il giovane mago inglese Newt Scamander (interpretato dal premio Oscar per The Danish Girl, Eddie Redmayne) per partecipare al Magical Congress of the United States of America, abbreviato in MACUSA, corrispondente americano del Ministero della Magia inglese. La situazione gli sfuggirà di mano quando le fantastiche creature custodite nella sua magica valigetta troveranno una via di fuga. «Questa che raccontiamo è una storia più adulta rispetto alla saga di Harry Potter spiega Redmayne c’è una sola bambina, la bravissima Faith Wood-Blagrove. Per il resto il cast è formato da adulti». Oltre a Radmayne ci sono Colin Farrell, Katherine Waterston, Jon Voight, Ron Perlman e Dan Fogler.
Quindi questa è una storia per coloro che ai tempi di Harry Potter erano bambini ma ora sono cresciuti?
“Per loro, ma non solo. E’ un mondo magico capace di affascinare tutti, grandi e piccini, perché racconta la storia di un outsider in cui ognuno di noi può immedesimarsi. Questa è la storia di persone stigmatizzate, etichettate e per questo costrette a fare di tutto per passare inosservate. Chi non si è sentito così, almeno una volta nella vita?”.
Lei era un fan da bambino?
“Sono un po’ più grande di quella fascia di pubblico. Ho letto i primi due sull’onda dell’entusiasmo di mio fratello più piccolo, che era completamente preso dalla storia e, come è capitato a tutti, anche io ne sono rimasto catturato. Poi negli anni ho assistito alla produzione dei film e ho visto tanti miei colleghi coinvolti nel progetto e devo ammettere che ho sempre provato un po’ d’invidia, così quando mi hanno proposto il ruolo di protagonista di questo film non ci ho pensato due volte. Il fatto che, al contrario della saga di Harry Potter, non ci sia un libro alle spalle rende tutto più facile”.
Senz’altro deve aver aiutato il fatto che a scrivere la sceneggiatura sia stata la Rowling.
“Vero. E’ una storia originale ma è il suo mondo, c’è freschezza e familiarità”.
Vi ha raggiunti sul set?
“Sì, ed era come avere l’enciclopedia di Harry Potter fra le mani. Lei, non solo sa tutto quello che ha scritto, ma sa anche piazzare ogni particolare, anche inedito, mai scritto”.
Molto poco è trapelato di questo film durante la produzione. Sono state prese misure di sicurezza degne dei servizi segreti. Avete dovuto bruciare il copione una volta studiato?
“No, perché non potevamo nemmeno stamparlo. Se lo facevi, perché studiare sui fogli è più facile, dovevi metterlo in cassaforte per la notte. Una volta sono arrivato sul set con alcune pagine in mano e per poco non sono stato arrestato. Scherzi a parte le misure di sicurezza erano veramente imponenti”.
Cosa ci racconta del suo personaggio?
“Che non è un eroe e mi è piaciuto per quello. E’ un individuo che ha grande affezione per le sue piccole creature e si trova meglio con loro che con i suoi simili. E’ un solitario, che in passato ha avuto problemi con i maghi e anche con gli umani, quindi sta bene da solo ma gradualmente, attraverso il film, si apre agli altri”.
Si è mai fatto leggere le carte?
“No, mi fa troppa paura conoscere il futuro. Se qualcosa di brutto deve arrivare, preferisco non saperlo”.
Che cos’è magia per lei?
“Mia figlia è magia. Poche settimane fa sono diventato padre e quando ti arriva un bambino ti chiedi come sia possibile una simile, meravigliosa magia”.
Sara Frisco, il Giornale