LA7, BOOM DI ASCOLTI COL VOTO USA

LA7, BOOM DI ASCOLTI COL VOTO USA

enrico mentanaL’elezione del presidente degli Stati Uniti e i dibattiti pre e post voto sono classici temi da servizio pubblico. Funzione che dovrebbe essere esercitata soprattutto dalla Rai (in virtù di un contratto che le assicura un ricco canone) ma che parte dei telespettatori sembra andare a cercare anche altrove.
Nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 novembre, in attesa dello spoglio definitivo e della proclamazione di Donald Trump come nuovo presidente Usa, la #maratonamentana su La7, ad esempio, è stato il secondo speciale più seguito, con il 9,79% di share, dietro solo allo speciale Porta a Porta su Rai Uno (14,71%), ma davanti a Matrix su Canale 5 (5,01%), Sky Tg24 (4,81%), Tg3 Lineanotte speciale (4,39%), Rai news 24 (2,28%), TgCom 24 (1,10%), e Tv8-Usa 2016 (0,98%).
E pure giovedì 10 novembre, quando impazzava il dibattito sia sui primi passi di Trump sia sull’esito del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre in Italia, La7 è stato assolutamente centrale: Piazza Pulita, in prima serata, ha ottenuto una media del 5,41%, con un milione di telespettatori e picchi fino a 1,6 milioni.
Quindi Corrado Formigli ha surclassato la concorrenza, doppiando sia Tg2 Hello America (2,86% di share), sia Perché Sì perché No su Rete 4 (2,42%).
Insomma, in questi giorni di attenzione massima sui temi di politica internazionale e nazionale La7 ha dimostrato di aver raggiunto un solido livello di autorevolezza, con il network che nei giorni dall’8 al 10 novembre ha incassato il 6,57% di share in prima serata, +18% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Sono anche questi risultati che spingono alcuni broadcaster, e l’editore di La7, Urbano Cairo, in primis, a chiedere un diverso criterio di ripartizione delle risorse pubbliche disponibili attraverso il canone in bolletta elettrica. Soprattutto in un momento come quello attuale in cui il contratto di servizio pubblico è scaduto (lo scorso 31 ottobre) e che la Rai lo sta esercitando senza averne formale titolarità.

Giacomo Ghilardi, ItaliaOggi

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