Ministero dell’Economia e finanze e al Ministero dello Sviluppo economico chiamati a interpretare la legge in merito ai contratti degli artisti
Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato all’unanimità la delibera per la “decorrenza immediata” di un tetto massimo per le retribuzioni dei dipendenti, fissato in 240mila euro annui per il top management dell’azienda, come da articolo 9 della legge 198 approvata il 26 ottobre 2016. Lo comunica una nota diffusa al termine della riunione. La misura vale dunque per tutti, anche dirigenti di prima fascia come lo sono i vertici aziendali e direttori di reti e testate. E scatterà dal prossimo 15 novembre, quando la legge entrerà in vigore.
Per i contratti di natura artistica, precisa la nota, “verrà chiesta un’interpretazione puntuale del testo di legge all’azionista Ministero dell’Economia e finanze e al Ministero dello Sviluppo economico“. Sta dunque ai ministeri confermare o meno se la misura legislativa coinvolga anche gli artisti per il fatto che lavorino per un’azienda che rimanda comunque al settore pubblico o partecipato.
Il Cda ha poi affrontato in via preventiva la valutazione degli effetti della riduzione del canone unitario da 100 euro a 90 euro come previsto nell’attuale versione della legge di stabilità 2017. In consiglio si è anche parlato dell’assetto immobiliare Rai analizzando le prospettive di sviluppo, le azioni di ristrutturazione e messa in efficienza del patrimonio esistente. Infine, conclude la nota di Viale Mazzini, il Cda ha ascoltato il direttore della
Tgr Vincenzo Morgante sulle prospettive di sviluppo dell’informazione regionale. Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto ha annunciato a questo proposito la decisione di dotare di strumenti di trasmissione live leggera alcune delle sedi che ancora ne erano sprovviste.
La Repubblica