Dopo essere finiti al ballottaggio al primo Live, i Les Enfants non sopravvivono alla seconda puntata di X Factor, forse per colpa dei brani sbagliati. E qui hanno un messaggio da consegnare ad Arisa
La settimana scorsa erano finiti al ballottaggio, stavolta sono fuori da X Factor 2016. I Les Enfants ce l’hanno messa tutta e, alla sede Sky dove li incontro, non mascherano l’amarezza per non avercela fatta. Gli sguardi sono crucciati e la voce roca, stanca dopo una notte passata insonne a chiedersi cosa sia andato storto. Colpa delle parole dure di Manuel Agnelli e, soprattutto, di Arisa, che senza mezzi termini ha detto che non comprerebbe mai un loro disco. Ma i quattro ragazzi di Milano non si danno per vinti, pronti a riprendere il proprio viaggio lì dove l’avevano interrotto.
Siete stati eliminati al secondo Live, mentre la settimana scorsa eravate al ballottaggio: cosa è andato storto?
«Probabilmente siamo stati penalizzati perché non siamo una cover band e perché i pezzi che ci hanno assegnato erano molto distanti dal nostro mondo. Poi, si sa, le band sono sempre più penalizzate dei singoli artisti».
Come mai?
«È più facile concentrarsi su un singolo dal punto di vista televisivo. Le band disorientano, devono badare a molti fattori, a cominciare dal coefficiente di errore quando si suona».
Alvaro in settimana vi aveva detto di dovervi impegnare di più.
«Aveva ragione, è stata una cosa completamente nuova per noi. Non dovevamo solo imparare una canzone, ma anche riarrangiarla e renderla interessante e televisiva. Eravamo sotto pressione ed era molto difficile sentirsi coinvolti».
Il pezzo di ieri, One Night, era sbagliato per voi?
«È stato un azzardo, ma noi ce l’abbiamo messa tutta: ci piaceva l’idea di riuscire a rendere nostro un brano molto coverizzato come quello che ci ha assegnato Alvaro».
Arisa ha detto che non comprerebbe mai un vostro disco.
«Alle Audizioni, però, aveva detto che sarebbe venuta volentieri a un nostro concerto: così ha pareggiato il conto. Arisa è una grandissima persona, ma certe volte sembra proprio che non stia al suo posto: prima dice una cosa e, la volta dopo, se la rimangia come se niente fosse».
Dopo quest’esperienza continuerete a investire nella musica?
«Assolutamente sì, abbiamo già un disco pronto che uscirà a breve: ci concentreremo sui nuovi inediti e sui nostri prossimi concerti: quello che abbiamo sempre fatto».
Mario Manca, Vanity Fair